Bruxelles – Il Portogallo vuole la conferenza sul futuro dell’Europa. La presidenza di turno del Consiglio UE si è posta l’obiettivo di trovare la quadratura del cerchio “entro la primavera”, così da dare il via ai lavori. Peccato che sia tutto in alto mare. Fonti UE fanno sapere che gli Stati membri ancora non hanno deciso quanto tempo dovrebbe durare questa conferenza. C’è chi la vorrebbe di due anni, chi di uno soltanto. Il Portogallo vorrebbe che intanto iniziasse nel 2021.
Gli Stati membri non sono d’accordo nemmeno sulla formula finale. Più che alla stesura di una convenzione, il frutto del ragionamento su come proseguire con il progetto di integrazione dovrebbe essere riassunto in una dichiarazione congiunta.
C’è poi la questione delle governance. Chi la presenta? Chi la dirige? Chi la gestisce? Ancora nessuna risposta, nemmeno qui. La presidenza portoghese riprende il dossier il 18 gennaio, in occasione della riunione dei ministri degli Affari europei. Già fa sapere che non sarà un momento per decisioni, ma un momento per raccogliere opinioni e punti di vista di tutti i partecipanti così da permettere di far avanzare il file. Nell’auspicio di un accordo da qui a giugno.