Bruxelles – Un momento storico, un segnale di unità. Almeno così doveva essere negli intenti delle istituzioni europee. La Commissione aveva pianificato di iniziare tutti insieme le vaccinazioni dal Coronavirus in Europa partendo dal 27,28 e 29 dicembre con le prime quote simboliche del siero sviluppato da BioNTech-Pfizer e autorizzato all’immissione in commercio lo scorso 21 dicembre. Doveva essere una prova simbolica per dare senso di unità, anche se Germania, Ungheria e Slovacchia hanno preferito iniziare a distribuire le prime dosi di vaccino già da ieri sera, appena ricevute le fiale provenienti dal Belgio, dove si trova lo stabilimento Pfizer. C’è chi ha giocato d’anticipo e chi invece se la prende comoda, come i Paesi Bassi che hanno deciso di iniziare la somministrazione solo l’8 gennaio.
Traballano insomma i piani dell’Unione Europea per un lancio coordinato – puramente simbolico – delle prime immunizzazioni, che anticipano la massiccia campagna di vaccinazione che seguirà invece a gennaio, quando la Commissione Europea avrà a disposizione più dosi da una rosa più ampia di aziende farmaceutiche. “Un toccante momento di unità. La vaccinazione è la chiave per uscire dalla pandemia”, lo aveva definito la presidente Ursula von der Leyen, alla vigilia di un momento che rimarrà comunque nella storia dell’Unione Europea e della sua lotta al Coronavirus.
Come sottolinea il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, “l’arrivo dei vaccini è solo il primo passo. La svolta saranno le vaccinazioni. Di tutti, nel mondo intero”. E anche se non tutto è andato secondo i piani della Commissione Europea, l’importante era cominciare e farlo in fretta per poter voltare definitivamente pagina.
Atteso per il 6 gennaio il via libera al vaccino sviluppato da Moderna, di cui l’Esecutivo ha prenotato 160 milioni di dosi. Non sono attese grandi sorprese sulla valutazione scientifica dell’EMA, il vaccino di Moderna è già in uso negli Stati Uniti e in Canada. Con sei contratti di acquisto anticipato finora sottoscritti (e un settimo in arrivo) con altrettante aziende farmaceutiche, l’Unione ha cercato di assicurarsi a nome degli Stati membri in totale circa due miliardi di dosi di potenziali vaccini contro il Covid, che arriveranno a scaglioni nel corso del prossimo anno. L’idea è quella di riuscire a vaccinare almeno il 70 per cento della popolazione europea, che conta più di 446 milioni di abitanti.
Il siero sviluppato da BioNTech e Pfizer prevede la somministrazioni di due dosi a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. Le due case farmaceutiche dovrebbero “consegnare” agli Stati membri entro la fine del 2020 circa 12,5 milioni di dosi sulle 300 milioni prenotate da Bruxelles. Inizialmente non ci saranno abbastanza dosi per vaccinare tutti allo stesso tempo e dunque la Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di mettere a punto strategie di vaccinazione in modo da arrivare preparati a questo momento e individuare come, quando e a chi dare priorità nell’immunizzazione.
La maggior parte degli Stati, compresa l’Italia, inizierà nella data simbolica di oggi. La vaccinazione sarà in tutti i Paesi su base volontaria e gratuita.
Austria
Il Paese ha diviso il suo piano di vaccinazione in tre fasi: nella prima, tra gennaio e febbraio 2021, si prevede di avere circa 1,2 milioni di dosi che saranno somministrate in case di cura e medici e personale infermieristico e degli ospedali; segue una fase due, con ulteriori 2,5 milioni di dosi; infine, nella fase 3, si prevede una maggiore disponibilità di vaccini a partire dal 2° trimestre del 2021 e dunque di poter avviare la vaccinazione su tutta la popolazione.
Belgio
La fase pilota della vaccinazione in Belgio dovrebbe iniziare con una somministrazione simbolica il 28 dicembre nelle tre regioni del Paese, Fiandre, Vallonia e Bruxelles. Le prime quote simboliche sono arrivate ieri mattina (26 dicembre) all’ospedale universitario di Louvain per iniziare simbolicamente la vaccinazione tra i residenti di tre case di cura in tutto il Paese: Notre Dame de Stockel a Woluwe-Saint-Pierre (comune di Bruxelles), La Bonne Maison de Bouzanton a Mons (Vallonia) e al centro di assistenza Sint-Pieters a Puers-Saint-Amand (Fiandre). Secondo i media locali, circa 500 delle prime 10mila dosi di vaccini consegnate sabato sono riservati a queste tre strutture.
A gennaio potrà partire la vaccinazione “per il gruppo di target prioritario”, ha annunciato il ministro alla Sanità belga, Frank Vandenbroucke. Secondo le stime del piano nazionale del Belgio, sono poco più di 4 milioni le persone appartenenti a gruppi considerati a rischio (+65 di età, lavoratori nel sistema sanitario, e persone tra i 45 e 64 anni di età che per patologie pregresse che hanno maggiori rischi di sviluppare la malattia in modo più grave).
Francia
Si parte oggi con le prime 19.500 dosi di vaccino, il ministro della Sanità Olivier Véran ha confermato che si darà priorità ad anziani e agli operatori sanitari. Il piano di Parigi fa affidamento su 200 milioni di dosi in totale di vaccino su tutti i contratti conclusi dalla Commissione Europea, con tre diverse fasi di vaccinazione. La prima, che partirà a gennaio e febbraio con il vaccino Pfizer, riguarderà circa un milione di persone tra ospiti e pazienti delle case di cura e personale sanitario che vi lavora o gruppi ad alto rischio (+65 anni di età con patologie pregresse).
Nella fase due, a partire da marzo fino a primavera 2021, al farmaco di Biontech dovrebbero aggiungersi anche le dosi di vaccino di Moderna e AstraZeneca (entrambe al vaglio dell’EMA) e dunque il governo francese prevede di coinvolgere altri 14 milioni di francesi con più di 75 anni, con più di 65 anni e affetti da patologie, oltre che professionisti sanitari e ospedalieri. Infine nella fase 3, che partirà in primavera, saranno coinvolti tutti gli altri.
Germania
Gli Stati federali inizieranno ufficialmente la vaccinazione oggi, anche se secondo il settimanale tedesco Der Spiegel la 101enne Edith Kwoizalla di Halberstadt in Sassonia è stata la prima donna a ricevere il vaccino contro il Covid-19 in Germania, battendo sul tempo gli altri stati Ue. Con le prime 150mila dosi arrivate ieri, si darà massima priorità alle persone di età superiore agli 80 anni, coloro che vivono in casa di cura o al personale che se ne occupa, ha spiegato il ministro federale della Sanità Jens Spahn illustrando le norme tedesche sulla vaccinazione. Entro la fine del 2020 la Germania stima di avere per i suoi Stati federali 1,3 milioni di dosi per arrivare alla fine di gennaio con una quota da tre a quattro milioni di dosi di vaccino. Sono previste da 11 a 13 milioni di dosi di vaccino per l’intero primo trimestre del 2021 mentre in totale dalla partnership farmaceutica Biontech-Pfizer la Germania dovrebbe ricevere oltre 85 milioni di dosi di vaccino.
Italia
Si parte oggi con le prime 9.750 dosi simboliche del vaccino BioNTech-Pfizer partite dal Belgio il 24 dicembre e arrivate allo Spallanzani di Roma ieri. Nella fase iniziale, il vaccino sarà somministrato agli operatori sanitari e socio-sanitari, quindi medici e infermieri, residenti e al personale delle Rsa (le residenze sanitarie assistenziali) e alle persone in età avanzata (nel piano italiano non si specifica cosa si intende per età avanzata). Per il governo italiano a queste categorie prioritarie appartengono poco più di 6 milioni di individui. Saranno poi vaccinate altre categorie, come insegnanti, forze dell’ordine, personale delle carceri. Il commissario Arcuri, presente oggi allo Spallanzani di Roma per l’avvio della campagna, ha assicurato che al Paese arriveranno su base settimanale 470mila dosi di vaccino.
Oggi l’Italia si risveglia. È il #VaccineDay.
Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus.
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) December 27, 2020
Se tutti i vaccini prenotati dalla Commissione Europea venissero approvati dall’EMA, all’Italia in totale spetterebbero 202 milioni di dosi, avendo diritto al 13,46 per cento delle dosi prenotate finora dall’Unione Europea, alcune delle quali riguardano vaccini già esistenti e in fase di autorizzazione (come quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna) e altri ancora in sperimentazione che non è detto che saranno autorizzati.
Lussemburgo
Come per il Belgio si parte lunedì 28 dicembre. Al Lussemburgo spetta lo 0,14 per cento dell’ordine complessivo effettuato dalla Commissione. Al momento il piano strategico di vaccinazione del Paese stima in totale 1,3 milioni di dosi di vaccino con cui sarà possibile vaccinare più di 800mila persone, poiché alcuni di questi vaccini richiedono la somministrazione in 2 dosi.
Paesi Bassi
Inizialmente prevista per il 4 gennaio, la vaccinazione contro il Coronavirus nei Paesi Bassi inizierà l’8 gennaio per ragioni di sicurezza, ha fatto sapere il ministro della salute Hugo de Jonge. Non è dunque prevista la partenza con tutti gli altri Paesi dell’Ue, anche se il primo carico di 10mila dosi è già arrivato nel Paese. “Questa è la pianificazione più rapida possibile, tenendo conto di tutti i requisiti di cura e dei passaggi che possono essere eseguiti solo dopo l’approvazione dell’EMA”, scrivono dal governo. Media locali parlano invece di problemi organizzativi del governo olandese nel gestire i piani di vaccinazione. Il primo gruppo ad essere chiamato a vaccinarsi è costituito dai dipendenti delle case di cura, assistenza ai disabili, infermieristica di comunità e sostegno.
Portogallo
Si parte oggi con le prime 9.750 dosi di vaccino Biontech-Pfizer da somministrare agli operatori sanitari a cinque ospedali universitari di Porto, São João, Coimbra, Lisbona Nord e Lisbona Centrale. Queste prime dosi saranno rafforzate da ulteriori 70.200 dosi, che dovrebbero arrivare lunedì 28 dicembre, portando il totale disponibile per la somministrazione fino alla fine dell’anno a quasi 80mila dosi di vaccini.
Tra dicembre 2020 e tutto il primo trimestre del 2021, che corrisponde al periodo della prima fase definito dalla task force responsabile del piano di vaccinazione di Lisbona, il Portogallo prevede di ricevere in totale 1,2 milioni di vaccini, distribuiti su tre periodi: 312.975 dosi tra dicembre e gennaio, 429mila dosi a febbraio e 487.500 a marzo.
Spagna
La somministrazione partirà oggi, la prima delle tre fasi stabilite nel quadro della strategia nazionale per i vaccini. Le prime dosi sono arrivate sabato 26 dicembre allo stabilimento che Pfizer ha a Guadalajara e il Paese ha individuato come gruppi prioritari: residenti e personale sanitario e socio sanitario in residenze per anziani e con disabilità; personale sanitario in prima linea; altro personale sanitario e socio-sanitario e grandi dipendenti non istituzionalizzati. Il ministro della Salute, Salvador Illa, ha informato le comunità autonome della Spagna che nelle prossime dodici settimane la Spagna riceverà 4 milioni e mezzo di dosi del vaccino Pfizer con cui verranno immunizzate 2.295.638 persone.
Inoltre ha spiegato che questo sabato 26 ci sarà una consegna anticipata che servirà per effettuare le prime vaccinazioni di domenica e da lunedì verranno inviate 350mila dosi complessive a settimana.
Ungheria
Arrivate ieri le prime 9.750 dosi del vaccino BioNTech-Pfizer che – fa sapere il portavoce del primo ministro Viktor Orban – serviranno a vaccinare “4.875 operatori sanitari in lotta in prima linea”. Secondo Reuters, il Paese ha iniziato la somministrazione ieri sera a un medico del Del-Pest Central Hospital a Budapest.