Bruxelles – “Aerei, navi e treni Eurostar riprenderanno il servizio da mercoledì 23 dicembre mattina”. Il ministro dei Trasporti francese, Jean-Baptiste Djebbari, annuncia con un tweet la riapertura condizionata dei collegamenti oltre Manica con il Regno Unito. “Condizionata” dal fatto che “i connazionali francesi in Inghilterra, i residenti britannici in Francia e coloro che hanno un motivo legittimo dovranno essere muniti di test negativo” per rientrare in Francia, precisa il ministro di Parigi, ringraziando anche l’omologo britannico, Hon Grant Shapps, per “il bel lavoro fatto nelle ultime 48 ore”.
La foto dei tir incolonnati a #Dover è la dimostrazione che con i proclami sovranisti si va poco lontano. Nella migliore delle ipotesi si risolvono con un nulla di fatto, nella peggiore (come in questo caso) in scelte avventate che danneggiano l'economia e la vita dei cittadini pic.twitter.com/P0Kic5iyFl
— Nicola Danti (@DantiNicola) December 22, 2020
Hanno fatto il giro dei social le foto delle centinaia di tir bloccati nei pressi del porto inglese di Dover, a causa della decisione di Parigi di sospendere per almeno 48 ore i collegamenti con il Regno Unito per cercare di prevenire la diffusione della nuova variante di Coronavirus, ad alta trasmissibilità, che si è diffusa in una buona parte dell’Inghilterra, Londra compresa, costringendo il premier Johnson a una stretta in vista delle feste di Natale. Tra molti altri Paesi europei che hanno sospeso i collegamenti con Londra, compresa l’Italia, la decisione della Francia di bloccare il flusso dei trasporti attraverso l’Eurotunnel (il tunnel che attraversa la Manica e che collega il Regno Unito con l’Europa continentale) ha fatto molto discutere perché ha bloccato anche il traffico delle merci.
È servito l’intervento della Commissione europea che ieri ha raccomandato agli Stati membri Ue di revocare il blocco dei viaggi da e verso il Regno Unito, facilitare i viaggi essenziali e la circolazione delle merci e soprattutto consentire il rimpatrio dei cittadini europei nei propri Paesi di residenza, a condizione di sottoporsi a un test o fare la quarantena. A Bruxelles premeva intervenire per mantenere intatto il flusso delle catene di approvvigionamento e come ha sottolineato nella sua comunicazione “garantire la distribuzione tempestiva dei vaccini contro il Covid-19”.
Il siero sviluppato da Biontech-Pfizer – con cui il Regno Unito ha già iniziato la somministrazione e con cui l’UE partirà da domenica 27 dicembre – è prodotto ad esempio nello stabilimento di Pfizer a Puurs, proprio in Belgio. Il timore della Commissione europea era che dopo il blocco con il Regno Unito si arrivasse a un effetto a catena, con nuove chiusure anche dentro lo spazio Schengen rendendo più difficile la distribuzione dei vaccini tra gli Stati membri.
Casi della variante di Corononavirus sono registrati anche in Danimarca, Italia e nei Paesi Bassi. Secondo media belga, il nuovo ceppo sarebbe stato registrato anche in Belgio, proveniente però non dal Regno Unito ma da un contatto dei Paesi Bassi. Anche il Belgio lunedì 21 dicembre aveva temporaneamente sospeso i viaggi (trasporto aereo, ferroviario e marittimo) dal Regno Unito al Belgio per 48 ore, lasciando autorizzato solo il trasporto di merci.