Bruxelles – Italia, Belgio, Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria, Lussemburgo. Nel pomeriggio di ieri, 20 dicembre, uno dopo l’altro molti Paesi europei hanno imposto divieti e restrizioni ai viaggi dal Regno Unito, per prevenire la diffusione in Europa comunitaria di un nuovo ceppo infettivo del Coronavirus diffuso in Inghilterra e che ha costretto il premier Boris Johnson a una nuova stretta durante il periodo di Natale.
Diversi Paesi in Europa, compresa l’Italia, hanno deciso con urgenza di sospendere i collegamenti dalla Gran Bretagna, ma la mutazione del virus già circolava da settimane tanto che sono stati attestati casi in Danimarca (9) e Paesi Bassi (1) (e anche in Australia e Canada fuori dall’UE) e isolata ieri sera anche in Italia da un soggetto risultato positivo dopo essere tornato dal Regno Unito. “Il paziente e il suo convivente rientrato negli ultimi giorni dal Regno Unito con un volo atterrato presso l’aeroporto di Fiumicino, sono in isolamento e hanno seguito, insieme agli altri familiari e ai contatti stretti, tutte le procedure stabilite dal ministero della Salute”, si legge in una nota del Ministero della Salute.
Prima che arrivasse la notizia di un caso attestato anche in Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva già annunciato in un post Facebook di aver firmato un’ordinanza per bloccare i voli in partenza dal Regno Unito e vietare l’ingresso in Italia a chi “negli ultimi 14 giorni” è passato da lì. Il governo di Roma ha preso la decisione dopo che diversi altri Paesi europei avevano sospeso i voli dal Regno Unito o limitato i collegamenti. I primi sono stati i Paesi Bassi che hanno sospeso i voli dal Regno Unito dalle 6 di domenica fino al primo gennaio, non escludendo l’aggiunta di nuove restrizioni su altri mezzi di trasporto. Anche il Belgio ha seguito la decisione olandese, interrompendo i collegamenti aerei e ferroviari. Germania (a partire dalla mezzanotte di domenica), Lussemburgo e Austria hanno fatto lo stesso, mentre la Francia ha annunciato lo stop per 48 ore di tutti i viaggi dal Regno Unito, comprese le merci.
Secondo un’analisi preliminare fatta dal Regno Unito, la nuova variante di virus si sta diffondendo più velocemente rispetto alle varianti circolanti fino ad ora (fino al 70 per cento più trasmissibile rispetto a quelle precedenti) ed è questo a spaventare di più anche se per il momento non ci sono evidenze scientifiche che attestino che sia più pericolosa o meno resistente ai vaccini che si stanno sviluppando. Il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, ha però parlato ieri di una variante del virus “fuori controllo. Sarà molto difficile mantenerlo sotto controllo fino a quando il vaccino non sarà diffuso”, ha avvertito spaventando gli altri Paesi dell’Ue che si sono precipitati a bloccare i collegamenti oltre Manica.
Le istituzioni europee sono state colte alla sprovvista e stanno cercando di reagire per trovare una via di coordinamento anche alla nuova mutazione di virus, a poco meno di una settimana dall’inizio della campagna di vaccinazione in tutta Ue che dovrebbe partire il 27 dicembre. La presidenza tedesca del Consiglio dell’UE ha convocato per questa mattina una riunione urgente dell’IPCR, il meccanismo del Consiglio di risposta alle crisi, per discutere proprio delle misure di coordinamento per la gestione della nuova mutazione, mentre ieri pomeriggio, il gabinetto del presidente del Consiglio, Charles Michel, ha convocato una videoconferenza con i rappresentanti dei paesi membri per discutere la questione e secondo quanto riportato da un funzionario dell’UE i Paesi hanno discusso le misure che intendevano adottare per continuare le discussioni oggi.
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A livello politico, ieri i vertici dell’Ue Ursula von der Leyen e Charles Michel hanno discusso di coordinamento (virtualmente) con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Un funzionario dell’UE ha detto “che Michel ha anche avuto contatti con altri leader durante il fine settimana”.