Roma – Anticipo delle risorse europee a febbraio e con una piccola quota in più dal 10 al 13 %. La notizia dell’accordo notturno sulla trattativa tra Parlamento europeo Consiglio e Commissione, sul regolamento del Piano di ripresa e resilienza, si affaccia anche al seminario dedicato a questo tema e promosso dall’ufficio italiano dell’Eurocamera.
Il premier Giuseppe Conte e il presidente David Sassoli possono aggiungere un nuovo tassello al nuovo corso di risposta comune delle istituzioni europee. Ora è davvero il momento per dire “spetta a voi”, ovvero ai Paesi che dovranno predisporre i piani e ratificare nei parlamenti nazionali il Next generation EU. Messaggio che vale soprattutto per l’Italia ancora imbrigliata in polemiche interne sulla governance, e in minacce più o meno credibili di crisi di governo.
“Focalizzatevi sull’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, l’Italia ha già mandato una bozza che ora esamineremo”, dice il commissario europeo al Bilancio Johannes Hahn che ricorda il rispetto delle raccomandazioni specifiche per Paese e l’impegno a “utilizzare le risorse disponibili per uscire più forti dalla crisi”.
Sui “compiti” per l’Italia il premier Conte assicura che proprio per il fatto che l’Italia è stata in prima fila per cambiare la rotta europea verso il debito comune, “ora deve raccogliere la sfida con la massima responsabilità”. Ammette che “ci sono delle discussioni nella maggioranza” ma l’orientamento condiviso è su “un piano efficace nell’interesse del Paese e dell’Europa” con l’attenzione sulle raccomandazioni, ovvero le carenze strutturali che strozzano l’economia italiana: le riforme e in testa c’è quella della macchina statale. E poi “un piano che deve dare garanzie di efficacia “non una cattedrale scritta sulla carta” dice il premier che conferma l’idea di “corsie preferenziali” per i progetti cardine come suggerito anche dal commissario Paolo Gentiloni e l’esigenza di “una struttura che garantisca monitoraggio serrato e tempi adeguati”.
David Sassoli è soddisfatto dopo l’ultimo passo negoziale, conferma di una “convergenza degli obiettivi che hanno visto rafforzato il meccanismo della risposta comune”. Si chiude un anno per un Europa che in dieci mesi ha dato una risposta rapida e determinata, facendo enormi passi avanti. Una risposta alla crisi “scegliendo il percorso della democrazia” insiste ancora il presidente dell’Europarlamento, orgoglioso della prima legge europea che prevede di condizionare le risorse comunitarie al rispetto dei diritti fondamentali. “È stata la firma più importante della mia vita dopo quella del mio matrimonio”.
“Giovani al centro dell’agenda” del piano di ripresa, in sintonia con il NextgenEU, chiede Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, una direzione che con l’innovazione e la sostenibilità ambientale è stata a centro dell’iniziativa dell’aula di Strasburgo. E per coordinare in modo unitario le risorse e accompagnare le riforme per sfruttarne tutto il potenziale “giusta anche la cabina di regia”, senza però ritardare l’ammodernamento della pubblica amministrazione. Giovani e innovazione ancora al centro di questi obiettivi con un forte intervento di riqualificazione professionale e di digitalizzazione.