Bruxelles – Avanti con le riforme, a livello europeo come a livello nazionale. I capi di Stato e di governo danno istruzioni a sè stessi e soprattutto ai loro ministri economici. Ora che l’accordo per modificare il trattato del Meccanismo europeo di stabilità è raggiunto, bisogna proseguire senza indugi. L’Eurosummit tenuto a Bruxelles “accoglie con favore” l’intesa trovata in sede di eurogruppo sul MES, e invita a non perdere lo slancio riformatore.
Per questo motivo, nelle conclusioni di fine seduta, si esorta l’Eurogruppo nel formato inclusivo, e dunque non a 19 a ma a 27, con gli Stati membri dell’UE senza la moneta unica, “a preparare, su base consensuale, un piano di lavoro graduale e con scadenze fisse su tutti gli elementi in sospeso necessari per completare l’Unione bancaria”. Adesso o o mai più l’accordo sul MES e la rapida introduzione del sostegno al Fondo di risoluzione unico “apre la strada a un ulteriore rafforzamento dell’Unione economica e monetaria e dell’Unione bancaria”.
I leader riconoscono la validità delle misure adottate fin qui nella gestione della pandemia di COVID-19, e sottolineano come quanto fatto finora per la costruzione dell’unione bancaria abbia contribuito a limitare gli impatti dello shock prodotto dal Coronavirus. Di conseguenza “la crisi richiederà un sostegno continuo per garantire una ripresa economica solida ed equilibrata, salvaguardando nel contempo finanze pubbliche sane“.
Quest’ultimo è un messaggio per Paesi come l’Italia, dall’elevato debito pubblico che si teme possa finire fuori controllo. Dunque Giuseppe Conte è avvisato una volta di più: va garantita la sostenibilità del debito pubblico italiano, con strategie strutturali di rientro.