Di Jean-Louis Zanet
Il 29 ottobre si è tenuto un vertice UE tra i membri del Consiglio europeo. Lo scopo? Definire e coordinare un piano contro la nuova ondata Covid che sta investendo l’Europa.
“Siamo tutti sulla stessa barca”.
Si avverte rabbia, stanchezza e paura da parte dei cittadini nei confronti di un’ altro lockdown e in molti paesi si è passati dai flash mob in finestra alle manifestazione violente in piazza.
Sicuramente ci sono persone più colpevoli di altre ma sarebbe ipocrisia pensare che solo le istituzioni ne siano responsabili. Se è vero il detto “del senno di poi son piene le fosse”, l’Europa adesso deve guardare al presente e dare prova di un’azione rapida, coerente e coordinata per uscire da questa situazione. L’UE risponde a tono.
“La strada verso l’interoperabilità”.
Dall’inizio della pandemia, ventidue Stati membri dell’UE hanno sviluppato, o stanno sviluppando, dei sistemi di tracciabilità.
L’UE che considera la cooperazione e la condivisione essenziali per la riuscita del piano, incita i rispettivi governi nazionali a promuovere maggiormente l’uso di App e preme per avere tutti i sistemi interconnessi tra loro già a partire da novembre.
Sulla stessa linea per garantire un rapido tracciamento è prevista la realizzazione di un modulo unico a livello europeo per i viaggiatori verso la fine dell’anno.
“Più i paesi condividono le informazioni meglio si possono coordinare le risposte“.
A tal proposito è stato annunciato il lancio di una nuova piattaforma, un luogo di confronto per esperti UE provenienti dall’ EMA e ECDC e dei singoli governi nazionali allo scopo di consigliare e condividere le loro opinioni sulle strategie da intraprendere. Lo scambio di conoscenze scientifiche è più che mai essenziale nei confronti di un virus che ad oggi lascia ancora degli interrogativi.
Le compagnie farmaceutiche Pfizer e BioNTech, hanno sviluppato un vaccino efficace al 90 percento e l’UE è prossimo a chiudere un contratto per 300 milioni di dosi. Nell’attesa una strategia a livello di distribuzione, target, logistica e comunicazione è stata concordata tra i vari Stati membri. I primi beneficiari saranno le persone più vulnerabili e che operano nel settore sanitario. Compito dei singoli governi sarà fornire in tempo utile un piano logistico nazionale ai fini di garantire una rapida e marziale distribuzione e adoperarsi per una comunicazione trasparente e fedele nella fase post vaccnazione.
“E’ il momento di essere pazienti, determinati e disciplinati“.
Le strategie UE per la buona riuscita del piano sono sul tavolo. Sta adesso ai singoli governi applicare delle politiche consone nel rispetto dell’obiettivo comune e ancora più importante sta ai cittadini ritrovare fiducia nelle istituzioni e seguire le norme che gli vengono indicate. Questa seconda ondata è arrivata con più vigore e violenza ma nulla è ancora perduto.