Bruxelles – Politiche accomodanti per molto ancora, perché “l’incertezza c’è ancora e sta crescendo”. Non promette bene, e allora avanti come fatto finora. Paolo Gentiloni assicura il Parlamento europeo che per almeno tutto il prossimo anno l’approccio non cambierà. Il commissario per l’Economia, intervenendo in Plenaria, è più chiaro come non si potrebbe. “Serve una politica di bilancio favorevole, e occorre mantenerla. Non dobbiamo abbandonarla presto. Non possiamo permetterci una seconda profonda recessione”.
Avanti così, quindi. Aiuti di Stato più facili (previa autorizzazione della Commissione) e regole del patto di stabilità sospese”per tutto il 2021, come già chiarito agli Stati membri”. Alternative non ce ne sono. “Rimbalzo ‘a V’ dell’economia non ci sarà”, e le stime non sono proprio buone. La Commissione europea presenterà le previsioni economiche d’autunno il 5 novembre, ma intanto il Fondo monetario internazionale (FMI) quantifica la crescita negativa dell’UE a -8.3%, una frenata doppia per dimensioni di quella della crisi finanziaria (-4,1% nel 2009).
Mentre si puntella l’economia dandogli sostegno con politiche di stimolo, occorre intervenire sul mercato del lavoro. Va riformato. “Abbiamo bisogno una rivoluzione delle competenze, così da cogliere le opportunità della ripresa”. Nel dare centralità all’occupazione gli Stati devono fare le loro parte, visto che è competenza nazionale. Ma le istituzioni UE non resteranno a guardare. “Dobbiamo migliorare la qualità del lavoro. Un giusto salario minimo è una condizione essenziale”. Per questo “alla fine del mese presenteremo la nostra proposta per una salario minimo“. Appunramento per la prossima settimana, dunque.
Per questa iniziativa si chiede già il sostegno degli eurodeputati. “Dobbiamo affrontare le conseguenze sociali di questa pandemia. La Commissione e questo Parlamento non hanno un compito facile”.