Visto il rapido deterioramento della situazione, l’esecutivo Ue ha ritenuto che servisse “un aiuto più corposo da Ue e Fmi”. Rehn: “Stabilità finanziaria fondamentale per il raggiungimento di una soluzione politica alla crisi”
Mentre gli occhi della comunità internazionale sono puntati sulla Crimea, le condizioni di vita dei cittadini ucraini si stanno rapidamente deteriorando: per questo la comunità internazionale deve fornire urgentemente il suo sostegno. Così il commissario per gli affari economici, Olli Rehn ha motivato la decisione della Commissione europea di proporre lo stanziamento di 1 altro miliardo di euro per l’assistenza macrofinanziaria all’Ucraina, in aggiunta ai 610 milioni di euro già deliberati del Fondo monetario internazionale.
Il finanziamento, che dovrebbe essere approvato dal Consiglio nelle prossime settimane, è parte del pacchetto di aiuti da 11 miliardi annunciato dalla commissione europea lo scorso 5 marzo. Dovrebbe aiutare Kiev, la cui precaria economia è stata indebolita dalla recente crisi, a coprire le necessità finanziarie più urgenti per stabilizzarsi e portare avanti le riforme necessarie. L’esecutivo Ue si aspetta infatti che Kiev faccia la sua parte: l’Ucraina, sottolinea Rehn, deve “procedere alle riforme chieste dai cittadini, in particolare per una migliore gestione delle finanze del paese e per intensificare la lotta alla corruzione”.
Le prime tranche del finanziamento, 100 milioni dei 610 del Fmi e 500 milioni del miliardo di aiuti proposto oggi, sarà resa disponibile “appena sarà concluso l’accordo tra Ucraina e Fmi”. Si tratta, secondo Rehn, di una “risposta concreta” ad una situazione che è andata rapidamente peggiorando, facendo ritenere alla Commissione che fosse necessario un “aiuto più corposo di Ue e Fmi”.
Ristabilire l’economia ucraina non è solo interesse del Paese ma anche dell’Ue, ricorda Rehn, spiegando che “mantenere la pace e la stabilità finanziaria nel nostro continente” sarà “parte vitale del raggiungimento di una soluzione politica alla crisi”.
L.P.
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