Bruxelles – All’inizio della pandemia di coronavirus, l’utilizzo di applicazioni finanziarie in Europa è aumentato del 72% in una settimana. Durante la pandemia, gli attacchi informatici alle istituzioni finanziarie sono aumentati del 38%. E’ a partire da questi dati che la Commissione europea è giunta alla conclusione che rimettere mano a internet è quanto mai necessario.
“Il futuro della finanza è digitale”, sottolinea il Vicepresidente esecutivo per un’Economia al servizio delle persone, Valdis Dombrovskis. “La tecnologia ha molto di più da offrire ai consumatori e alle imprese, e dovremmo far nostra in maniera più pro-attiva la trasformazione digitale, attenuando allo stesso tempo i potenziali rischi”.
L’utilizzo delle nuove tecnologie per pagamenti, acquisti, transazioni è ancora troppo irta di ostacoli, e si prova a rimettere mano con un pacchetto volto a intervenire su più fronti: cripto-attività, strategia per i pagamenti al dettaglio, finanza digitale, sicurezza informatica e digitale. Per ciascuno di questi capitoli il team von der Leyen presenta delle strategie per il rilancio del mercato unico.
La comunicazione sulla finanza digitale rileva la necessità di rimuovere la frammentazione infrastrutturale e soprattutto legislativa. Con la finanza che si sposta sempre di più sul web, si devono trovare rimedi. Si invitano perciò gli Stati ad avviare la riflessione con l’obiettivo di avere, entro il 2024, “un solido quadro giuridico che consenta l’uso di soluzioni di identità digitale inter-operabili”. Queste consentiranno ai nuovi clienti di accedere ai servizi finanziari rapidamente e facilmente (“on boarding“), eliminando il rischio di riciclaggio di denaro.
“Il recente confinamento ha evidenziato quanto siano essenziali i servizi finanziari digitali”, rileva il testo. “Tuttavia, è necessario fare molto di più prima che l’onboarding remoto dei servizi finanziari possa funzionare in modo efficace e senza soluzione di continuità. Identificazione all’accesso e riconoscimento dell’utente sono dunque le chiavi per ‘tracciare’ le operazioni sulla rete.
Per dire ‘basta’ agli attacchi informatici ecco la proposta di regolamento per le imprese. Tra le novità introdotte dalla strategia dell’esecutivo comunitario, tutte le entità finanziarie saranno soggette a requisiti di capacità operativa di resistenza per garantire un sistema finanziario sicuro in tutti i settori ed evitare una reazione domino. Mentre i fornitori di terze parti “critiche”, quali ad esempio servizi di cloud computing per la conservazione dei dati, saranno soggetti a supervisione per garantire che non si pongano rischi operativi per la finanza.
Per quanto riguarda l’emissione di titoli digitali, la proposta di regolamento impone il rilascio di uno speciale passaporto europeo per poter operare in tutto il territorio del mercato unico. Senza di questo, non si potrà operare. Per gli emittenti di cripto-attività previsto poi l’obbligo di pubblicare un documento informativo (denominato white paper). Al fine di evitare la creazione di oneri amministrativi, le piccole e medie imprese (PMI) saranno esentate dalla pubblicazione di tale documento informativo qualora il corrispettivo totale dell’offerta di cripto-asset sia inferiore a un milione di euro, per un periodo di 12 mesi.
Infine la comunicazione agli Stati membri sui pagamenti al dettaglio. Obiettivo finale: fornire servizi di pagamento sicuri, rapidi e affidabili ai cittadini e alle imprese europei. La Commissione intende esaminare il numero di prestatori di servizi di pagamento nonché il numero di conti in grado di inviare e ricevere bonifici istantanei ai sensi del regolamento sui pagamenti. Valuterà se questi numeri sono soddisfacenti ed eventualmente, entro la fine del 2021, metterà sul tavolo una proposta legislativa per stabilire i criteri per determinare quali prestatori di servizi di pagamento dovrebbero essere soggetti a partecipazione obbligatoria.