Bruxelles – “Abbiamo visto come una pandemia globale possa far soffrire pesantemente l’economia dell’Unione Europea, ma grazie al Mercato unico siamo riusciti a resistere. Ora è tempo di ripartire, le piccole e medie imprese dovranno spingere questa nuova fase“. Con queste parole Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno (“ma anche per l’industria, l’imprenditoria e le PMI”, ha tenuto a sottolineare), ha aperto mercoledì 23 settembre l’evento SME strategy as a driver of Europe’s recovery, organizzato da BusinessEurope, Eurochambres e SMEunited. “Non dobbiamo mai dare per scontata la tenuta del Mercato unico, bisogna lavorarci ogni giorno e continuare a proporre soluzioni che rendano la nostra economia adatta alle nuove sfide. Lo ricorderò ancora a tutti i Paesi membri”, ha incalzato Breton.
Cosa significhi poi nella pratica, il commissario lo ha spiegato chiaramente nel suo discorso programmatico: “Le PMI devono essere il cuore del nostro Recovery Plan. Le aiuteremo a superare la crisi grazie ai fondi comunitari, per proteggere la loro creatività e imprenditorialità”. Se le politiche favorevoli alle PMI sono fondamentali per alleggerire l’impatto economico del Covid-19 e per guidare una ripresa più rapida possibile, il commissario ha sottolineato anche l’importanza della transizione digitale: “Il 70% delle piccole e medie imprese europee sta già cercando di essere più sostenibile e innovativo. Ma non siamo ciechi, in questo momento ci sono problemi economici che rischiano di farle chiudere”. Ecco perché è sul tavolo la proposta di creare “una nuova figura, il coordinatore europeo delle PMI per il Recovery Fund, che possa guidare la transizione digitale delle aziende e canalizzare al meglio i finanziamenti che arriveranno dalle istituzioni europee”.
L’intervento di Breton è stato seguito dalle dichiarazioni del ministro tedesco per gli Affari economici e l’energia, Peter Altmaier, che ha espresso le ambizioni della presidenza tedesca del Consiglio dell’UE: “Per noi quella iniziata il 1° luglio è una sfida. Dobbiamo imparare la lezione di questa crisi e trovare il modo per sostenere le 25 milioni di piccole e medie imprese che stanno soffrendo economicamente“. Per il ministro serve inoltre un ecosistema favorevole e un ambiente economico dove possano ricominciare a prosperare, basato su “finanziamenti europei, integrazione con la ricerca e digitalizzazione”. Senza perdere la sovranità digitale europea, “serve un mercato più aperto, non uno più chiuso”, ha puntualizzato.
Ha concluso l’evento la copresidente dell’intergruppo PMI del Parlamento Europeo, Martina Dlabajova (Renew Europe), ricordando che il processo di sostegno alle aziende era iniziato in Parlamento pochi giorni prima delle misure di lockdown: “La Commissione l’ha rivitalizzato, ma ora vorrei vedere proposte concrete per i soggetti più piccoli all’interno del mercato, non solo come parte di un discorso industriale generale”. L’eurodeputata ha comunque ricordato che il Parlamento Europeo “sarà dalla parte della Commissione nel destinare le risorse del Next Generation Europe per completare i programmi nazionali dei Paesi membri, facendo attenzione ai soggetti economici più fragili e sostenendoli nel loro sviluppo”.