Bruxelles – “Innanzitutto vorrei dire che i tagli al programma Horizon Europe sono una decisione deplorevole”. Così ha esordito la commissaria europea per l’Innovazione e la ricerca, Mariya Gabriel, nel suo intervento alla sessione di apertura della Science Business Conference, incentrata sul tema della sovranità tecnologica e delle politiche comunitarie a sostegno della ricerca. “Ora però – ha aggiunto – dobbiamo guardare a quello che abbiamo a disposizione. Dobbiamo indirizzare queste risorse verso investimenti europei che supportino l’innovazione e la ricerca e che allo stesso tempo ci facciano essere più resilienti e più orientati verso il futuro”.
Il nucleo centrale della conferenza ha riguardato proprio il programma di ricerca e sviluppo Horizon Europe 2021-2027 e gli scenari futuri del supporto alla ricerca tecnologica, dopo la riduzione della dotazione finanziaria di 94,4 miliardi di euro (in prezzi 2018) proposti dalla Commissione von der Leyen, agli 80,9 miliardi di euro concordati in Consiglio Europeo tra il 17 e il 21 luglio 2020. Di questo budget, 5 miliardi dovrebbero arrivare dal Recovery Instrument. “Prima l’Europa. Dobbiamo proteggere i nostri cittadini, dare attenzione alle nostre piccole e medie imprese e industrie. Non possiamo essere troppo ingenui: è una competizione”, ha continuato la commissaria. “Non c’è però sovranità contro cooperazione. I due aspetti si integrano e l’Unione Europea continuerà a cercare la cooperazione con partner che condividono gli stessi valori“.
“Non dobbiamo dimenticare che c’è anche il Next Generation EU, con 750 miliardi di euro, e l’aumento di 5 miliardi concesso a Horizon Europe. La sinergia con gli altri fondi europei è cruciale per realizzare una leadership europea nel settore della ricerca tecnologica”, ha poi aggiunto la commissaria per l’Innovazione. Il programma di ricerca e sviluppo Horizon Europe garantirà a ricercatori e imprenditori all’interno dell’Unione Europea “l’accesso alle migliori conoscenze e reti del mondo“. Per questo motivo l’Unione continuerà a ricercare e invitare Paesi terzi selezionati ad aderire al programma, stimolando la cooperazione con “partner che la pensano allo stesso modo su educazione, ricerca e innovazione”.
La commissaria Gabriel ha anche sottolineato il “ruolo cruciale del Parlamento”, lasciando poi la parola all’eurodeputato Christian Ehler: “Il Parlamento Europeo non accetterà l’accordo di bilancio dei leader dell’Unione Europea senza un budget più elevato per la ricerca e l’innovazione“, ha commentato. Ehler vede ancora margini di trattativa, prima dell’avvio del programma il 1° gennaio 2021: “Anche se l’accordo non sarà siglato fino alla fine di dicembre, sarà comunque raggiunto entro quest’anno. Stiamo parlando di questioni che sono già in fase di negoziazione, il Parlamento ha urgenza che si trovi un compromesso il prima possibile”.
Cos’è il programma Horizon 2021-2027
Horizon Europe è il programma del Quadro europeo per la ricerca e l’Innovazione per il periodo 2021-2027, che succederà ad Horizon 2020 (dal 2014 al 2020). Inizialmente concepito con un budget di circa 100 miliardi di euro, è stato proposto dalla Commissione Juncker il 7 giugno 2018. Fino al momento dell’approvazione in via definitiva, rimane in vigore un accordo provvisorio che delinea i punti chiave del programma.
Sono ancora oggetto di negoziato gli aspetti del budget. Il 27 maggio 2020 la Commissione von der Leyen aveva proposto uno stanziamento di 94,4 miliardi di euro alla plenaria del Parlamento Europeo. Durante il summit dei capi di Stato e di governo dell’Ue del luglio scorso è stato invece raggiunto l’accordo sul Quadro Finanziario Pluriennale per il periodo 2021-2027, con la riduzione del budget per il programma Horizon a 80,9 miliardi di euro.
L’avvio del programma Horizon Europe è previsto per il 1° gennaio 2021. I punti principali riguardano il sostegno allo sviluppo tecnologico, l’aumento dei legami di collaborazione europea in ricerca e innovazione, la cooperazione internazionale e l’attrazione di ricercatori extra-comunitari, l’implementazione delle infrastrutture di ricerca più competitive nello Spazio europeo della ricerca e l’incoraggiamento della competitività industriale delle piccole e medie imprese e delle aziende innovative attraverso attività di ricerca e sviluppo.