Approvati due nuovi fondi per lavorare sull’integrazione e aumentare la sorveglianza dei confini. All’Italia arriveranno 310 milioni di euro per uno e 156 per l’altro
dall’inviata a Strasburgo Letizia Pascale
I Paesi membri dell’Ue dovranno spendere più fondi per sostenere l’immigrazione legale e promuovere l’effettiva integrazione. A stabilirlo è il Parlamento europeo che oggi ha dato il via libera ad un nuovo Fondo per asilo, migrazione e integrazione della durata di sette anni (dal 2014 al 2020). Il fondo avrà un bilancio totale di 3.1 miliardi di euro da spendere in questo periodo e almeno il 20% dell’importo dovrà essere speso dagli Stati per migliorare i loro sistemi d’asilo e d’integrazione dei migranti. All’Italia andranno 310 milioni di euro.
Se un Paese intende mantenersi al di sotto di questi livelli di spesa dovrà fornire spiegazioni dettagliate e anche chi deve affrontare “carenze strutturali in materia di alloggi, infrastrutture e servizi” non avrà comunque la possibilità di decidere di spendere meno in materia di asilo. Controlli a sorpresa nei diversi Stati verificheranno che il denaro sia usato correttamente.
Il testo spinge anche su una maggiore solidarietà tra Stati in materia di asilo: chi accoglie rifugiati provenienti da Paesi Ue o non Ue potranno ricevere aiuti dal Fondo per asilo, migrazione e integrazione. Un Paese che accoglie richiedenti asilo nell’ambito del programma di reinserimento dell’Ue riceverà un importo forfettario di seimila euro a persona reinserita, cifra che può essere aumentata fino a 10 mila euro per persone vulnerabili o provenienti da zone prioritarie, come Siria e Ucraina.
Il Parlamento oggi ha dato luce verde anche ad un altro fondo, il Fondo sicurezza interna e frontiere esterne, che interverrà in materia di frontiere esterne e i visti, con finanziamenti per 2,8 miliardi di euro fino al 2020. Per questo fondo al nostro Paese arriveranno 156 milioni di euro.
Il fondo sarà utilizzato per costruire le infrastrutture necessarie ai valichi di frontiera e per la sorveglianza delle frontiere. Ci saranno finanziamenti anche per i sistemi informatici previsti dal Sistema europeo di sorveglianza frontiere (Eurosur) e azioni volte a facilitare la gestione efficace dei flussi migratori, il trattamento delle domande di visto e la cooperazione consolare.