Bruxelles – Le dimissioni del commissario europeo Phil Hogan, “Big Phil”, come era soprannominato, per la corporatura ma anche per il polso nel condurre le trattative commerciali, hanno suscitato diverse reazioni nell’ambiente politico europeo.
La portavoce dell’Esecutivo Dana Spinant, che ha sostenuto conferenze stampa gremite di domande sull’argomento, rimanda per molte delle risposte alla dichiarazione alla stampa della presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Hogan si è dimesso volontariamente? Sì, come emerge dal suo comunicato, che illustra in dettaglio i motivi di tale decisione. “L’Europa e i cittadini europei fanno sacrifici e rispettano restrizioni importanti, pertanto i membri del collegio devono conformarsi alle raccomandazioni e alle regole”, dichiara la portavoce.
Si attende la nomina di un nuovo candidato da parte del governo irlandese, secondo la procedura prevista dall’art. 246 del trattato sull’UE. Nel colloquio avuto oggi con il primo ministro irlandese il capo dell’Esecutivo europeo lo ha incoraggiato ad avviare il processo di selezione. Quel che è certo è che “la palla è ora in mano alle autorità irlandesi, è essenziale completare il team e avere una Commissione solida e pronta all’azione”.
L’ultima volta l’Irlanda non aveva presentato un candidato donna, accanto al candidato uomo, in linea con l’approccio equilibrato sul piano dei generi incoraggiato dalla presidente von der Leyen. “La parità è per la presidente un tema molto importante, lo era prima e lo è ora”. Lo è anche per la capogruppo dei Socialisti al Parlamento europeo Iratxe Garcia che, commentando le dimissioni di Hogan in un comunicato, fa appello al governo d’Irlanda affinché proponga una donna come prossima commissaria, e a von der Leyen perché “garantisca il buon funzionamento della Commissione, i cittadini vogliono una UE che continui a lavorare senza intoppi durante questa crisi”.
Autorità che, secondo alcuni, si sarebbero troppo immischiate nella questione Hogan, non tenendo pienamente conto che i commissari europei, “una volta passata la procedura di selezione, diventano membri del collegio, divenendo pertanto indipendenti nei confronti dei loro governi nazionali”, afferma Spinant.
“E’ una situazione che la presidente desidera risolvere al più presto, poiché ne va del futuro dei cittadini europei”. Phil Hogan è stato un membro del collegio apprezzato e rispettato in entrambi i suoi mandati da commissario, aggiunge la portavoce unendosi così alle parole di Valdis Dombrovskis, che in un tweet ne loda “dedizione, passione e competenza”. Al vicepresidente della Commissione la presidente ha assegnato ad interim il portafoglio di Hogan. “Resterà sempre un amico, non solo un ex collega” sono invece le parole del vicepresidente Margaritis Schinas.
Gli apprezzamenti provengono all’ex dignitario europeo anche da Manfred Weber e dai colleghi del gruppo PPE al Parlamento europeo, di cui fa parte il partito di Hogan, Fine Gael, al governo in coalizione con Fianna Fail e i Verdi. “Comprendiamo e rispettiamo la sua decisione, ma siamo tristi nel vederlo lasciare la Commissione. Ha lavorato senza sosta nell’interesse dei cittadini europei e ci mancherà”. Sandro Gozi del gruppo Renew Europe auspica invece che Ursula von der Leyen “si presenti al Parlamento europeo per spiegare le circostanze di queste dimissioni”.
Diverse le reazioni anche dalla Sinistra europea (GUE/NGL). La tedesca Özlem Alev Demirel e il francese Manuel Bompard, ad esempio, auspicano, dopo l’addio di Hogan, il recesso dall’accordo con il Mercosur e dagli altri accordi di libero scambio.
In merito a un possibile rimpasto dei portafogli dei commissari, Ursula von der Leyen si pronuncerà quando avrà ricevuto le nuove candidature e le necessarie informazioni.