L’Aula ha approvato una risoluzione per condannare le minacce all’indipendenza al sistema giudiziario e all’uso di internet. La relatrice Oomen-Ruijten (Ppe): “La Turchia deve mostrare rispetto per i valori su cui è fondata l’Ue”
Le purghe messe in atto in Turchia dal governo Erdogan, che ha rimosso procuratori e capi della polizia impegnati nelle indagini sulla corruzione dell’esecutivo, “preoccupano profondamente” il Parlamento europeo. Lo afferma una risoluzione approvata dall’Aula con 475 voti favorevoli 153 contrari e 43 astensioni. Questo tipo di misure, sottolineano i deputati nel testo, vanno contro i principi fondamentali di un sistema giudiziario indipendente, un’istituzione vitale in una vera democrazia.
La risoluzione sottolinea la preoccupazione per le accuse di corruzione che stanno travolgendo le più alte istituzioni turche e chiede che riforme per modernizzare e rendere più democratico il Paese, rimangano la priorità. Riforme che Ankara deve portare avanti nell’ambito dei negoziati con l’Ue che devono continuare.
“La Turchia si è imbarcata in riforme per il bene dei suoi stessi cittadini – ha spiegato la relatrice Ria Oomen-Ruijten (Ppe) ma i recenti sviluppi nell’area delle libertà fondamentali, dell’indipendenza del sistema giudiziario e della libertà di espressione, sono una grave causa di preoccupazione”. La Turchia, aggiunge la relatrice, “deve mostrare un reale impegno verso le sue aspirazioni europee e verso i valori su cui l’Ue è fondata”.
A preoccupare il Parlamento europeo sono anche le misure prese dal governo di Ankara per limitare la libertà nell’uso di internet. Queste restrizioni dei diritti fondamentali, sottolineano i deputati, “portano la Turchia fuori dal rispetto dei criteri di Copenhagen per l’accesso all’Ue”. Servono invece sforzi per potere aprire i capitoli 23 e 24 dei negoziati, quelli che riguardano il sistema giudiziario e i diritti fondamentali.
L’ondata di proteste senza precedenti, secondo i deputati “riflette le aspirazioni legittime di molti cittadini turchi ad una reale democrazia”. Per questo il Parlamento chiede di fare sì che siano garantite la libertà di religione e di associazione e incoraggia le autorità turche a portare avanti le riforme necessarie per promuovere i diritti sociali, culturali ed economici della comunità curda.
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