Bruxelles – “L’Unione europea è solidale e pronta a dare il suo sostegno alle famiglie colpite e ai soccorritori in prima linea in queste ore difficili” ha scritto in un tweet mercoledì 5 agosto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, dopo la drammatica esplosione che ha sconvolto ieri sera Beirut. Poco prima in un altro messaggio il presidente del Consiglio UE, Charles Michel, ha assicurato che “L’UE è pronta fin da subito a fornire assistenza e supporto alla popolazione libanese colpita dall’esplosione”.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiamato, il 6 agosto, il premier libanese Hassan Diab per offrire aiuto e presentare le sue condoglianze. Da Bruxelles arriveranno contributi per 33 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza ed alti potranno arrivarne in futuro.
I spoke with PM @Hassan_B_Diab and expressed EU’s condolences and support to the people of 🇱🇧Lebanon. The @EU_Commission is mobilising over €33 million for first emergency needs with further support being considered: https://t.co/00327qkKjd pic.twitter.com/FLe7hqmJU2
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) August 6, 2020
Il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha reso noto che, in seguito alla richiesta delle autorità libanesi, è stato attivato il meccanismo di protezione civile dell’UE e che più di 100 pompieri altamente qualificati sono già stati mobilizzati con materiali e tecnologie specializzate nella ricerca e nel salvataggio di vite umane in zone urbane.
“I Paesi Bassi, la Grecia e la Repubblica Ceca hanno già confermato la loro partecipazione a questa operazione critica”, ha affermato il commissario, “anche Francia, Polonia e Germania hanno offerto la loro assistenza attraverso il meccanismo e altri Stati membri possono fornire sostegno”.
All’appello d’aiuto “a tutti i paesi amici e fratelli del Libano” lanciato dal primo ministro libanese Hassan Diab hanno dato risposta confermando il loro impegno Francia, Italia e Regno Unito.
Il Ministro degli Affari Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha annunciato mercoledì 5 Agosto la partenza di tre aerei per il Libano, due provenienti da Parigi con squadre di militari muniti di 25 tonnellate di equipaggiamento d’emergenza e uno partito da Marsiglia composto da pompieri, medici d’urgenza, infermieri e altro materiale sanitario. Il presidente Emmanuel Macron ha fatto sapere che arriverà a Beirut il giovedì 6 Agosto per seguire da vicino lo sviluppo delle operazioni .
Anche il Premier Giuseppe Conte ha assicurato che l’Italia farà tutto “quel che le è possibile per sostenere il popolo libanese”, ma intanto l’Associazione delle Ong Italiane (AOI) chiede in un comunicato di attivare fin da subito i programmi di emergenza sanitaria in Libano. Le ONG si aspettano che il Ministro degli Affari Esteri Luigi di Maio si renda al più presto a Beirut per rilanciare un piano di aiuti efficace e riaffermare l’impegno dell’Italia nella stabilizzazione della regione.
In risposta al monitor lanciato dagli agenti della FAO presenti sul posto, che temono un’enorme emergenza alimentare in seguito alla distruzione del maggior porto del paese (il Libano importa circa l’80% dei prodotti), il presidente della commissione Affari Esteri del Parlamento britannico ha fatto sapere che “la Royal Navy è pronta ad intervenire per riaprire il porto di Beirut il più rapidamente possibile, in modo da poter ottenere cibo, carburante e forniture mediche per affrontare l’emergenza umanitaria”.
Inoltre il Centro di coordinamento della risposta alle emergenza (ERCC) ha attivato il 4 Agosto il programma di osservazione satellitare europeo Copernico mettendolo a disposizione delle autorità libanesi per fornire maggiori dati sulle cause dell’esplosione.