Bruxelles- Mentre si aggrava profondamente la crisi sanitaria ed economica in Venezuela e si fa più minacciante la retorica di Maduro verso i suoi oppositori e i governi europei, il Parlamento Ue non vuole più restare a guardare.
Con 487 voti a favore, 119 contrari e 79 astenuti i parlamentari Ue hanno approvato giovedì 9 luglio una mozione che chiede “un’azione urgente per evitare che la crisi umanitaria e di salute pubblica in Venezuela si aggravi ulteriormente durante la pandemia di Covid-19 ” condannando fermamente “le intimidazioni, le violenze, le decisioni arbitrarie” del regime di Maduro che “mette in pericolo la vita delle persone costringendo milioni di persone a fuggire dal paese”.
Secondo rapporto dell’UNHCR sono più di 5 milioni i venezuelani che hanno già lasciato il paese, e la media di 5.000 partenze al giorno potrebbe portare nei prossimi sei mesi lo spostamento di oltre un milione e mezzo di persone causando la più grave crisi migratoria conosciuta nel continente americano, nel bel mezzo di un ‘epidemia mondiale.
La mozione dei parlamentari UE fa eco al rapporto dell’ONU appena uscito il 2 Luglio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet che denuncia l’intensificarsi della strategia dell’esecutivo venezuelano e delle sue istituzioni “volta a neutralizzare, reprimere e criminalizzare gli oppositori politici e le persone critiche nei confronti del Governo“.
Secondo il rapporto, sono più di 1.300 le uccisioni per “resistenza all’autorità” eseguite dalle “forze nazionali di sicurezza” tra il primo Gennaio e il 31 maggio 2020, sono attualmente 430 i prigionieri politici detenuti dal regime (tra cui 11 europei) e 22 deputati dell’Assemblea Nazionale, incluso il presidente Guairò, sono stati recentemente privati della loro immunità parlamentare.
La mozione dell’europarlamento chiede il rilascio immediato degli oppositori politici, degli attivisti per i diritti umani imprigionati e sottoposti a “trattamenti degradanti” dando il pieno supporto agli Stati parte della Corte Penale Internazionale per l’apertura di un’ indagine per “crimini contro l’umanità” commessi dal governo di Maduro.
La presa di posizione del Parlamento arriva in piena escalation di tensioni tra la diplomazia Ue e il regime di Maduro . Lo scorso 30 giugno Il capo venezuelano aveva infatti minacciato di espellere l’ambasciatore Ue a Caracas (minaccia poi revocata) dopo che il consiglio Ue aveva disposto sanzioni a 11 politici di spicco vicini a Maduro per «per il loro ruolo in atti e decisioni che minano la democrazia e lo stato di diritto in Venezuela».
Se anche l’ambasciatrice spagnola è stata minacciata di rimpatrio e acqua e elettricità sono stati tagliati per alcuni giorni all’ambasciata francese a Caracas; la mozione del Parlamento invita gli Stati membri a prendere contromisure adeguate agendo in base al principio di reciprocità con la possibilità di revocare le credenziali degli ambasciatori di Maduro nell’UE e ribadendo l’invito agli Stati membri a riconoscere i rappresentanti politici nominati da Juan Guaidó.
La plenaria conferma il pieno sostegno a Guaidó come Presidente ad interim legittimo del Paese e all’Assemblea Nazionale come unico organo politico democratico legittimo ribadendo che una soluzione politica pacifica può essere raggiunta in Venezuela solo se “le prerogative costituzionali dell’Assemblea nazionale sono pienamente rispettate e vengano create le condizioni che portino a elezioni presidenziali e legislative libere, trasparenti e credibili”.
Esprimendo piena solidarietà alla popolazione venezuelana, la mozione lancia l’allarme sul deteriorarsi delle condizioni di vita nel paese “ per mancanza di condizioni di vita primarie, come l’accesso al cibo, all’acqua potabile, ai servizi sanitari e alle medicine” dove “oltre al coronavirus , la ricomparsa di malattie come il morbillo, la malaria, la difterite ” stanno mettendo a repentarglio una sanità pubblica impreparata alla gestione della crisi.
La mozione del Parlamento esprime il suo sostegno ai paesi confinanti con Caracas nella gestione della crisi e si congratula per i 2,544 miliardi raccolti il 26 Maggio in occasione della “Conferenza Internazionale dei donatori in solidarietà ai rifugiati e ai migranti venezuelani” organizzata con il supporto dell’OIM, della Commissione Ue e del governo spagnolo sottolineando la necessità di una riforma burocratica nel paese affinché questi fondi raggiungano al più presto le popolazioni più in difficoltà.