Bruxelles – Una decisione non proprio inaspettata. Il primo ministro francese Edouard Philippe si è dimesso da capo di governo questa mattina. Lo ha reso noto l’Eliseo con una nota, specificando che la decisione ha effetto immediato e dunque il presidente Emmanuel Macron ha subito nominato il suo successore, Jean Castex, un alto funzionario pubblico già collaboratore del presidente Nicolas Sarkozy. Secondo media locali, il nuovo esecutivo potrebbe vedere la luce già entro mercoledì 8 luglio, quando si terrà il prossimo Consiglio dei ministri.
Un rimpasto di governo era nell’aria da giorni. Le dimissioni, che non sono state ufficialmente motivate da Philippe, arrivano a pochi giorni dal secondo turno delle elezioni municipali in Francia, che hanno visto crollare il consenso di En Marche, il partito del presidente Macron. Al tempo stesso il partito ecologista, Europe Ecologie-Les Verts (EELV), è riuscito a conquistare molte delle principali città francesi, Lione, Bordeaux, Marsiglia per citarne alcune. Sintomo che qualcosa sta cambiando e per molti, le dimissioni di Philippe rientrano nell’idea di Macron di favorire una svolta ambientalista al suo mandato, in scadenza nel 2022, per cavalcare l’onda verde che sta lentamente travolgendo la Francia. Il capo dell’Eliseo spera in questo modo di riguadagnare consenso e ritrovare l’elettorato perso, come dimostrano le ultime elezioni.
È però uno di quei casi in cui sono entrambi a guadagnarci. Primo ministro francese dal maggio 2017, Philippe è stato eletto domenica sindaco della città di Le Havre con oltre il 50 per cento dei voti. Durante la pandemia ha incrementato di molto la sua popolarità, tanto è che quasi sei francesi su dieci (57 per cento) dopo le comunali di domenica preferivano che Edouard Philippe rimanesse a capo del governo, anziché scivolare in un nuovo rimpasto. Non è da escludere che il primo ministro dimissionario possa incanalare il successo e presentarsi alle prossime elezioni presidenziali previste nel 2022.