Bruxelles – Terna ha violato le regole comuni, affidando a ditte specifiche ‘amiche’, senza bandi di gara, lavori che potevano essere svolti anche da altri. La Corte di giustizia dell’UE respinge i ricorsi dell’operatore responsabile per la trasmissione di energia elettrica, riconoscendo colpe e torti dell’impresa italiana che quindi dovrà vedere confermati i tagli nei finanziamenti europei operati dalla Commissione europea.
Nel 2008 e nel 2010 l’UE aveva concesso a Terna contributi per 1,5 milioni di euro e 500mila euro per, rispettivamente, il progetto d’interesse comune per la trasmissione di energia sulle autostrade Italia-Francia (progetto ‘E 221’) e il progetto per l’interconnessione elettrica transfrontaliera Italia– Francia (progetto ‘E 255’). Nel 2015 la Commissione ha scoperto però che Terna aveva affidato, senza gara, dei servizi legati a tali progetti a una società del medesimo gruppo, la CESI. Ciò in violazione normativa europea in materia di appalti pubblici. Da qui la riduzione dei contributi UE (414mila euro per il primo progetto, circa 81mila euro per il secondo progetto).
E’ vero che le regole UE in materia di appalti pubblici per i servizi energetici prevedono che in circostanze eccezionali si possano assegnare lavori senza bando di gara, ma nel caso specifico secondo i giudici di Lussemburgo, “Terna non ha provato che fosse assolutamente necessario affidare i servizi in questione, senza gara, proprio a CESI e non ad altri”.