Bruxelles – Per David Sassoli la Germania, come paese fondatore “così radicato in Europa”, potrà dare un contributo decisivo al rilancio dell’UE dopo la crisi. A partire dal primo luglio, il Paese ricoprirà la presidenza semestrale di turno al Consiglio UE e si troverà al centro dell’attuazione del piano di ricostruzione dell’economia europea post-Coronavirus, con la necessità di “dare nuovo impulso all’Unione europea e rafforzarne le politiche”. Al termine di un colloquio con Angela Merkel, seguito al bilaterale di ieri con il presidente del Bundestag (parlamento federale tedesco) Wolfgang Schauble, Sassoli sintetizza così: l’ambizione della presidenza tedesca “è molto alta”.
“Siamo convinti – aggiunge il presidente dell’Europarlamento – che questa sia la stagione giusta per avviare le riforme necessarie” e per rafforzare l’UE. Parlando alla stampa, si sofferma anche sul Recovery plan, il piano di ripresa economica post-pandemia, che sarà presentato domani dalla presidente della Commissione von der Leyen in Parlamento e su cui quest’ultimo dovrà avere “l’ultima parola”.
“Siamo autorità di bilancio” ricorda Sassoli e si dice pronto a dare battaglia per finalizzare una proposta ambiziosa sul Recovery Fund. “Siamo in attesa di conoscerla nei dettagli” dice. Quanto ai tempi per l’entrata in vigore del fondo si limita a sottolineare l’urgenza di farlo partire quanto prima.
Probabilmente il prossimo Consiglio europeo del 18 e 19 giugno non sarà quello “decisivo” per finalizzare un accordo tra i leader dei Ventisette sul Recovery Fund. Le restrizioni dovute alla pandemia e le modalità ‘a distanza’ del summit, ne rallentano i lavori.
Sassoli fa di nuovo appello alla responsabilità dei governi europei, c’è bisogno della collaborazione di tutti. “Sarebbe molto importante che ogni paese presentasse il proprio piano di ricostruzione” suggerisce, nell’ottica di sviluppare anche “investimenti e crescita in questo momento così difficile per le nostre società”. infine ricorda l’importanza “di uscire dalla crisi con un’UE più forte e con un piano ambizioso”, ma anche con una nuova visione dell’Europa.