Bruxelles – Più garanzie a chi ha più debito, più prestiti a chi ha conti meno in disordine. Questa l’idea per il Fondo di ripresa, secondo Paolo Gentiloni. Il commissario per l’Economia non scende nei dettagli delle proposta a cui sta lavorando la Commissione UE, ma lascia intendere che Paesi come l’Italia potrebbero uscire agevolato dal funzionamento del prossimo meccanismo finanziario comune di risposta alla crisi prodotta dalla pandemia di Coronavirus.
“La risposta non può essere soltanto in prestiti, perché i prestiti aumentano il debito”, dice Gentiloni a Radio Anch’io. “Qui si tratta di riequilibrare, evitare che da questa crisi si esca con vincitori e vinti, perché questo metterebbe a rischio anche l’Eurozona”. Per questo motivo è convinzione del commissario italiano che “bisogna fare in modo che chi ha debito più alto non sia costretto ad accumulare debito soltanto”. Ecco perché “la parte delle sovvenzioni dirette, che ci saranno nella proposta, sarà fondamentale per riequilibrare”. Quanto ai prestiti, “devono avere un maturità, una scadenza molto lunga, non di due anni ma di 30-40 anni”.
I capi di Stato e di governo hanno deciso di istituire il Fondo per la ripresa, con la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, che ha anticipato la natura mista prestiti-garanzie dello strumento. Ora si tratta di metterla a punto “Lavoriamo per avere un proposta per il 6 maggio”, dice Gentiloni, convinto che il vertice dei leader “è andato bene”. Come spiega, “qualche settimana fa un risultato del genere era impensabile. C’è una risposta europea comune che si va delineando”.
Quindi torna a difendere il Meccanismo europeo di stabilità (ESM), il fondo salva-Stati a cui l’Italia ha già detto di non voler ricorrere. “E’ una linea di credito vantaggiosa per i Paesi che dovessero richiederlo. Non mi sembra la Troika, poi ognuno fa le sue valutazioni”. Ma, ricorda Gentiloni, in questo momento “non c’è un problema di tassi di interessi, ma di affollamento a chiedere prestiti. Tutti stanno andando sui mercati per finanziarsi, e avere delle linee di credito a disposizioni è un fatto positivo”.