Roma – L’Unione europea può perdere l’Italia, scriveva solo due giorni fa un editoriale del Financial Times. Certo, con un punto interrogativo che rimandava alla necessità di “interventi coraggiosi” senza i quali avranno la meglio i sentimenti di “tradimento” che sposterebbero l’asse politica del Paese a favore dei partiti come la Lega da sempre ostili all’Unione.
Termometro confermato dai sondaggi di questi giorni, l’ultimo di questi, compiuto dall’Istituto SWG di Trieste che registra un crollo della fiducia degli italiani passati da un 42 % del 2019 al 27 % di questi giorni. Scarso affidamento che si riflette su tutte le istituzioni europee, Commissione e Banca centrale europea.
E se l’Europa non è più il porto sicuro, gli italiani spostano le loro attenzioni su altri player per future alleanze internazionali. Tra molte sorprese, forse condizionate anche dagli aiuti che arrivano nell’ambito dell’emergenza sanitaria, al primo posto c’è la Cina. La preferisce oltre un terzo degli intervistati, seguiti dal 30 % che guarda invece a occidente verso gli Stati Uniti. Si tratta di indirizzi trasversali tra elettori sostenitori della maggioranza di governo e quelli di centrodestra.
Il calo di fiducia verso Bruxelles appare condizionato dalla trattativa di questi giorni sugli Eurobond e il Mes, al punto che per gli italiani il nemico numero uno è diventata la Germania. Secondo una rilevazione della società EumetraMR, il 70 % delle persone ne ha un’opinione molto sfavorevole, e accusa i tedeschi di essere i principali responsabili della rigidità dell’UE e di voler approfittare della situazione per mettere le mani sulle aziende italiane.