Roma – Copertura finanziaria alle imprese, benzina per la produzione italiana. Il governo vara il secondo decreto economico, il più atteso dalle tante aziende ferme a causa del lockdown.
Il “pacchetto liquidità”, oggetto di una trattativa serrata durata diversi giorni e limata fino all’ultimo, è in condizioni di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel precedente decreto, la metà dei quali sono destinati al sostegno dell’export e dell’internazionalizzazione.
“Si tratta di una potenza di fuoco mai adottata prima” ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, illustrando le misure del decreto, un intervento che era necessario mettere subito a disposizione delle realtà produttive .
Il governo ha adottato poi uno strumento a tutela delle imprese che svolgono anche una minima attività di rilievo strategico. È stato così potenziato il meccanismo della ‘golden power’ con cui, ha spiegato il premier, “potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, alimentare, acqua, salute, sicurezza”. Si potrà intervenire in caso di acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’Ue.
La copertura delle garanzie avviene sui due canali del Fondo centrale di garanzia e della Sace, in capo alla Cassa depositi e Prestiti. L’ampliamento delle somme semplifica di molto anche le procedure per prestiti coperti al 100 % fino a 800 mila euro, e del 90 % fino a 5 milioni. Nella misura base di 25 milioni la copertura sarà automatica e le banche potranno erogare immediatamente le somme.
Le garanzie sono riferite alle misure per l’accesso al credito e riguardano in particolare le PMI con meno di 500 dipendenti e i professionisti. “Nessun limite al fatturato e condizionalità molto limitate se non quella di non poter erogare dividendi per tutto il 2020”, ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Secondo il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, quella varata dall’esecutivo è “un’operazione amplissima, probabilmente la più grande d’Europa. Il governo ha grande fiducia nei nostri imprenditori” e sulla loro capacità di uscire dalla crisi.
Nell’ambito degli adempimenti si allunga fino al 30 maggio la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi da parte delle imprese con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro. Lo Stato rinuncia a incassare 10 miliardi di gettito. Vengono estesi anche i crediti d’imposta per la sanificazione degli ambiti di lavoro, gli acquisti per i dispositivi di protezione e tutte le installazioni per garantire la distanza personale e la sicurezza dei lavoratori.
Il decreto del governo varato ieri prevede anche altre misure che riguardano l’anno scolastico e le modalità per svolger gli esami di terza media e della maturità adattandole all’emergenza sanitaria in corso. Si svolgeranno solo con la prova orale e senza lo scritto. L’ammissione per tutti all’esame di stato e la promozione da una classe all’altra non significa però che si farà a meno della valutazione. Resta difficile ipotizzare la ripresa della scuola a settembre e si valuta la possibilità di proseguire con le lezioni on line. Ulteriore rinvio anche per la macchina giudiziaria con la proroga della sospensione di tutte le udienze civili e penali fino all’11 maggio.
Durante la conferenza stampa Conte ha poi risposto a proposito della linea che l’Italia terrà nel negoziato in Europa. “Il Mes è assolutamente inadeguato, gli Eurobond invece sono la soluzione, una risposta seria, efficace, adeguata all’emergenza. Con il ministro Gualtieri su questo siamo pienamente d’accordo”. Sui titoli a garanzia europea “mi hanno suggerito di non fare la battaglia irrealistica. Io sono convinto che la storia è con noi e vedremo alla fine la storia quale piega prenderà”.