Secondo la Presidenza di Kiev nella notte le trattative con Unione e Russia avrebbero portato ad un’intesa su elezioni anticipate e riforma costituzionale. Il responsabile degli Esteri francese Fabius frena: “L’opposizione vuole ancora consultarsi”
Le trattative, proseguite ad oltranza in una notte che per le strade di Kiev è trascorsa relativamente tranquilla, avrebbero portato ad un risultato: un accordo preliminare per “trovare una soluzione alla crisi”. Questo almeno è quanto ha annunciato poco fa il sito web della presidenza di Kiev, dopo ore di negoziati tra il Presidente Viktor Yanukovich, l’opposizione, i rappresentanti dell’Unione europea (i ministri degli esteri di Germania, Francia e Polonia) e un inviato russo, che si è unito all’ultimo momento alle trattative su richiesta del capo di Stato ucraino.
L’accordo preliminare di cui si parla prevede, secondo quanto spiegato dal capo del Partito delle regioni del Presidente Yanukovich, elezioni presidenziali anticipate a dicembre e un voto costituzionale a settembre. Le speranze sono alte, ma grande è anche il timore, dopo che le tregue annunciate nei giorni scorsi si sono trasformate in bagni di sangue. I ministri europei per il momento non confermano che sia stato raggiunto un accordo per mettere fine alla crisi e chiedono cautela.
“Non si può dire nulla di definitivo prima della fine della mattinata” quando sarà firmato l’accordo annunciato dalla presidenza ucraina, perché “l’opposizione vuole ancora consultarsi”, ha spiegato il ministro degli esteri francese, Laurent Fabius, che non nasconde la difficoltà della situazione: “Tutto accade in un’atmosfera molto difficile perché ci sono state decine di morti e il paese e’ sull’orlo della guerra civile”, ha commentato.
Espressioni di cautela sono giunte anche dal ministero degli Esteri polacco, secondo il quale le parti torneranno in effetti a incontrarsi in mattinata ma per “riprendere” i colloqui, piuttosto che per firmare l’accordo.
Letizia Pascale