Secondo il ministro degli esteri italiano, l’Ue dovrebbe avere un approccio “deciso ma graduale” e tenere aperti i canali di dialogo con Mosca
Tra le sanzioni inserire un embargo sulle armi e non limitarsi a punire, ma prevedere anche un sostegno umanitario al Paese. Questa, secondo il ministro degli esteri italiano, Emma Bonino, la posizione che l’Unione europea dovrebbe assumere nei confronti di Kiev. Arrivando al Consiglio straordinario che affronterà l’emergenza ucraina, la titolare della Farnesina ha spiegato che si discuterà di “sanzioni su visti”, “la questione degli assetti finanziari” e, ha aggiunto, “spero un embargo sulle armi”.
Non ci si può però solo limitare a sanzionare: nell’azione dell’Europa “va aggiunto un volano umanitario di sostegno e di accoglimento dei feriti e delle richieste che ci saranno fatte”, ha auspicato Bonino. In ogni caso l’approccio deve essere “deciso ma graduale” perché “ho l’impressione che la crisi sarà piuttosto lunga”, ha commentato il nostro ministro degli esteri.
Per decidere chi punire, se soltanto le autorità o anche gli oppositori più violenti, per Bonino occorre tenere un punto fermo: “Chi ha potere ha più responsabilità, questo è un principio che dovremmo far valere sempre”, ha detto.
Impossibile, poi, secondo Bonino, evitare di confrontarsi con Mosca: “Credo non ci sia veramente alternativa – ha detto – poi i canali possono essere di dialogo molto fermo, molto duro, ma certamente di dialogo”.
L.P.