Roma – Per fronteggiare la crisi del coronavirus servono i titoli di debito europei. Ne sono convinti nove capi di Stato e di governo che hanno firmato una lettera indirizzata al presidente Charles Michel in vista del Consiglio europeo di domani.
Giuseppe Conte, Emmanuel Macron, Pedro Sànchez e poi, Wilmès (Belgio), Mitsotakis (Grecia), Varadkar (Irlanda), Bettel (Lussemburgo), Costa (Portogallo) e Jansa (Slovenia), sostengono che è necessario lavorare su uno strumento comune di debito comune per raccogliere fondi sul mercato sulle stesse basi e a beneficio di tutti gli Stati membri.
“Dobbiamo riconoscere – scrivono i leader – la gravità della situazione e la necessità di una ulteriore reazione per rafforzare le nostre economie oggi, al fine di metterle nelle migliori condizioni per una rapida ripartenza domani. Questo richiede l’attivazione di tutti i comuni strumenti fiscali a sostegno degli sforzi nazionali e a garanzia della solidarietà finanziaria, specialmente nell’Eurozona”.
Gli eurobond serviranno a garantire “il finanziamento stabile e a lungo termine delle politiche utili a contrastare i danni causati da questa pandemia”. “Ci sono valide ragioni – prosegue la lettera – per sostenere tale strumento comune, poiché stiamo tutti affrontando uno shock simmetrico esogeno, di cui non è responsabile alcun Paese, ma le cui conseguenze negative gravano su tutti. E dobbiamo rendere conto collettivamente di una risposta europea efficace ed unita”.
I nove leader chiedono anche di esplorare “ altri strumenti all’interno del bilancio Ue, come un fondo specifico per spese legate alla lotta al Coronavirus, per i prossimi due anni, aggiuntivi a quelli già annunciati dalla Commissione”.
L’appello indirizzato al presidente del Consiglio e agli 18 leader si conclude con la richiesta di “voler affrontare tutti assieme questo shock unico”. In questo modo, sostengono, “rafforzeremmo l’Unione Economica e Monetaria e, soprattutto, invieremmo un fortissimo segnale ai nostri cittadini circa la cooperazione determinata e risoluta con la quale l’Unione Europea è impegnata a fornire una risposta efficace ed unitaria”.