Bruxelles – Unione europea sempre più ‘virtuale’. Dopo l’attività del Parlamento europeo rinviata, e il grosso del personale delle istituzioni comunitarie lasciato a casa col telelavoro, adesso anche il Consiglio dell’UE potrebbe spostarsi su internet. La rappresentanza italiana presso l’UE ha chiesto che a partire da lunedì (16 marzo) tutti i meeting senza distinzione alcuna si tengano in videoconferenza. Un modo per rispondere all’emergenza Coronavirus. Un modo per permettere la partecipazione di tutti ai lavori.
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Già oggi (13 marzo) il consiglio Affari interni non ha visto la partecipazione dell’Italia a livello politico, con la ministra Luciana Lamorgese bloccata nel Paese, completamente in quarantena. Un problema che rischia di ripetersi già la prossima settimana, quando a Bruxelles si riuniranno i ministri economici. Ammesso che l’agenda resti la stessa.
L’Italia chiede che tutti i tipi di incontri, a livello ministeriale come a livello tecnico e di ambasciatori, siano tenuti a distanza. “Abbiamo tutti il dovere di preoccuparci del nostro personale e una responsabilità per le persone che ci circondano”.
C’è già il precedente del vertice dei capi di Stato e di governo tenuto in videoconferenza. Martedì (10 marzo) i leader hanno discusso a distanza, interconnessi tra loro, l’emergenza del Coronavirus. Ciò dimostra che si può fare, permettendo di continuare a lavorare e prendere le decisioni del caso.