Roma – Fino a 20 miliardi di euro di indebitamento, 25 in termini di stanziamento. Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha anticipato le decisioni del governo che sono state votate prima dalla Camera e poi dal Senato all’unanimità. Due sedute praticamente formali, anche se con numeri ridotti a causa del contingentamento deciso da tutte le forze politiche come prevenzione. Voto che potenzialmente prevede uno scostamento di oltre un punto di Pil, (circa 0,8 e 0,3 punti percentuali già richiesti alla Commissione europea), da utilizzare nel corso del 2020. Un aggiornamento dell’obiettivo programmatico di bilancio che in questa misura non era mai stato chiesto.
“Tecnicamente si chiama ‘up to’ ma è prematuro indicare ancora il livello di deficit” ha detto il ministro, condizionandolo anche agli interventi annunciati dalle “risorse comuni europee che potranno alleggerire l’impatto sul bilancio dello Stato che è comunque in grado di sostenere questo sforzo”. Quindi “un conto è autorizzare la cifra un altro conto è quanto poi verrà concretamente utilizzato”. Uno sforzo straordinario “per far fronte alle difficoltà che il Paese sta vivendo a causa del coronavirus” ha detto il premier Giuseppe Conte – stiamo facendo tutto ciò che è necessario, con ogni strumento a disposizione. Insieme ce la faremo”.
Il primo decreto che in queste ore è in fase di definizione e arriverà nel Consiglio dei ministri di venerdì, conterrà circa la metà di queste risorse divise per grandi capitoli: rinforzo del sistema sanitario, sostegno all’occupazione, liquidità per famiglie e imprese e interventi sule scadenze fiscali. “Nessuno deve perdere il lavoro” ha detto nuovamente Gualtieri, spiegando l’importanza degli sforzi sugli ammortizzatori sociali da estendere e garantire a tutti. Poi ci sarà il “sostegno alla liquidita per famiglie e imprese, altri interventi sulle scadenze fiscali e meccanismi di parziale ristoro per territori e imprese più colpiti dal virus”. Il sostegno degli ammortizzatori sociali è allo studio “anche per stagionali e autonomi e per le piccole aziende per tutelare tutti i settori” ha detto la ministra del Welfare Nunzia Catalfo.
In relazione all’impatto economico complessivo Gualtieri ha detto subito dopo in audizione, che “è ragionevole ritenere che la caduta del Pil durerà almeno un paio di mesi a prescindere dagli interventi messi in campo”. Rispetto al rapporto con l’Europa per il ministro dell’Economia “le circostanze eccezionali giustificano flessibilità anche sulla disciplina degli aiuti di Stato”, e l’intervento di “uno stimolo fiscale coordinato” in ambito comunitario.
Sul fronte dell’emergenza sanitaria il premier Conte ha dato la disponibilità del governo a rendere le restrizioni ancora più rigide. “Aspettiamo la richiesta ufficiale della Lombardia”, che ha chiede di chiudere tutti gli esercizi eccetto quelli di prima necessità e i trasporti, ma “valutiamo anche l’evolversi del contagio ed eventuali indicazioni anche di altre regioni”. Da parte del Presidente del consiglio è arrivato anche l’appello a “non affidarsi a reazioni emotive”, spesso contenute in richieste che arrivano da un generico dibattito pubblico o da sondaggi. Da Conte anche un giudizio positivo sulla disponibilità annunciata da Bruxelles. “C’è stata una grande apertura alla richiesta italiana. Nella riunione di ieri in video conferenza c’erano anche Ursula von der Leyen e la presidente della BCE Cristine Lagarde, e abbiamo avuto grandi aperture sul fatto che sia necessaria una maggiore liquidità e la possibilità di ricorrere a tutti gli strumenti che l’ordinamento europeo ha a disposizione”.