Bruxelles – Parola d’ordine: puntellare l’economia a dodici stelle. I capi di Stato e di governo dei Paesi dell’UE, al termine del vertice straordinario sul Coronavirus tenuto in videoconferenza, hanno deciso che servono provvedimenti urgenti per evitare il tracollo del mercato unico. Il primo ad annunciarlo è il presidente francese Emmanuel Macron, che comunica l’accordo tra i leader a “prendere tutte le misure al fine di di evitare ogni forma di instabilità economico-finanziaria”. Un annuncio che precede di qualche minuti la conferenza stampa organizzata a Bruxelles dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, con al suo fianco la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che dovrà rendere operative queste decisioni. Sono loro due a chiarire che si metteranno sul piatto 25 miliardi di euro, 7,5 miliardi dei quali subito. “Stiamo lavorando ventre a terra”, dice la tedesca.
L’aspetto economico è quello su cui si insiste maggiormente per due motivi. Il primo è che ormai sono tutti consapevoli che la paralisi da COVID-19 avrà strascichi dolorosi se non si interviene. Il secondo è che è l’unico campo dove si può intervenire con qualcosa di concreto. Allora ecco la decisione di creare uno speciale fondo comunitario per far fronte al Coronavirus. Conterrà 25 miliardi di euro. Di questi, spiega von der Leyen, una prima parte, 7,5 miliardi, verrà reso disponibile subito “attraverso i fondi strutturali”. Queste risorse aiuteranno le imprese, soprattutto quelle di piccola e media dimensione, nell’assorbimento dello shock derivante dal virus.
“Entro la fine di questa settimana” verranno messe a punto le linee guida per la modifica delle regole sugli aiuti di Stato, “così da permetterne la discussione in occasione dell’Eurogruppo di lunedì”, spiega von der Leyen. Mentre Michel ricorda che i provvedimenti di natura economica rispondono all’ultimo delle quattro priorità individuate dai leader.
Limitare il contagio, evitare la penuria di materiale medicale, promovere la ricerca e misure cuscinetto per l’economia: è questa la mini-lista delle cose da fare. Sembra piccola perché sono pochi i punti nell’agenda, ma non di poco conto.
Quanto al primo punto, tutto dovrà essere discusso e coordinato giorno per giorno, per via della diversa situazione degli Stati membri. “Le misure devono essere proporzionali in modo da non avere conseguenze eccessive per le nostre società nel loro insieme”, però tenendo conto delle varie realtà. Su questo si è deciso di condividere “tutte le informazioni pertinenti. attraverso il meccanismo di coordinamento esistente” a livello europeo, gestito dalla Commissione UE. “Il virus si diffonde e si diffonderà”, avverte von der Leyen. “Il nostro obiettivo è ridurne la velocità”.
Sul materiale medicale, la Commissione è stata incaricata di analizzare le esigenze e proporre iniziative per prevenire le carenze. In tal senso previsto il coinvolgimento diretto dell’industria e la realizzazione di appalti pubblici congiunti. L’esecutivo comunitario intende acquistare dispositivi di protezione individuale attraverso il Meccanismo di protezione civile, con particolare attenzione a maschere e respiratori.
Per quanto concerne la ricerca, si intende continuare a sostenerla, “anche per un vaccino”. La Commissione UE ha già mobilitato 140 milioni di euro e selezionato 17 progetti per farlo, e se necessario si metteranno a disposizione nuove risorse.
Delle misure economiche si tornerà a discutere nei prossimi giorni, come di tutto il resto d’altronde. Come gestire l’area Schengen con la libera circolazione è una questione rimessa “a decisioni giornaliere”, ammette von der Leyen. Si naviga a vista, a dimostrazione della delicatezza del momento. Per ora però Michel non cancella il vertice dei leader di fine mese. “E’ confermato il 26 e 27 marzo”.