Bruxelles – L’epidemia di Coronavirus non ha i numeri per essere considerata una pandemia a livello globale. “Gli sforzi della Cina per contenere lo scoppio di una vera e propria pandemia stanno dando i loro frutti”, assicura l’ambasciatore cinese all’Ue Zhang Ming in conferenza stampa presso il Press Club di Bruxelles, in cui cerca di tranquillizzare spiegando che “solo l’1 per cento dei nuovi casi segnalati è al di fuori della Cina. Abbiamo fatto molto per ridurre al minimo l’impatto dell’epidemia”. Circa l’83 per cento dei contagi sono ad oggi concentrati nella provincia di Hubei, in Cina, ma i casi “sono in riduzione negli ultimi 14 giorni”. “Non c’è nulla da temere se non la paura stessa” assicura l’ambasciatore.
L’impatto dell’epidemia sull’economia cinese è stato “minimo, a breve termine e gestibile”. Alcune aziende di rilievo, annuncia, come Airbus e Tesla, stanno entrambe tornando già a lavoro. L’impatto sul mercato cinese è stato anche facilitato da riduzioni fiscali e da 1,7 miliardi di RMB (la valuta circolante in Cina) di nuova liquidità immessa.
Zhang Ming mette in guardia poi nei confronti delle decisioni di alcuni paesi, Italia compresa, di introdurre restrizioni sui voli internazionali diretti per la Cina che “contribuiscono solo a diffondere panico e paura”. Pur essendo misure non rese obbligatorie dall’Organizzazione mondiale della sanità (WHO), ma scelte su base volontaria dai singoli paesi. “Il blocco dei voli non contribuisce a minimizzare la diffusione del virus in altri paesi o la ripresa delle attività commerciali”. L’ambasciatore si riferisce alle eccessive restrizioni globali ai viaggi che porterebbero solo a più “paura e panico”. “La maggior parte dei paesi ha agito in conformità con i consigli dell’OMS che hanno cercato di evitare inutili interruzioni dei viaggi e del libero scambio”.
Quanto alla possibilità che ci sia stato un deficit di trasparenza da parte del governo cinese sulla diffusione del Coronavirus, Ming assicura che la Cina ha tenuto l’Unione europea “ben informata” per tutto il tempo da quando sono stati messi a conoscenza del virus. Al momento le relazioni tra Pechino e l’Ue sono ottimali, afferma: “Siamo partner, non rivali e sappiamo di poter contare l’uno sull’altro”. Quanto alle misure messe in atto dal governo di Pechino “sicuramente poteva essere fatto di più e più rapidamente, ma non per questo si può affermare che il governo cinese non sia stato trasparente” sulla questione.
Stando alle parole dell’ambasciatore cinese, il summit annuale tra Cina e Unione europea previsto per la fine di marzo dovrebbe svolgersi regolarmente.