Roma – Una storia spesso dimenticata, la tragedia di migliaia di italiani trucidati e cacciati dalle proprie terre. Si celebra oggi la Giornata del ricordo, che vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo giuliano dalmata nel secondo dopoguerra. La ricorrenza è stata istituita con una legge il 30 marzo del 2004 e un mese dopo la Slovenia entrò a far parte dell’Unione europea inaugurando il processo dell’allargamento a est.
“Il giorno del ricordo è molto importante perché ci fa capire che la casa europea può essere una casa di tutti e può metterci al riparo da quelle cose che sono successe nel passato e hanno provocato grande dolore”, ha detto il presidente del Parlamento David Sassoli, che all’altare della Patria ha deposto una corona, accompagnato dal vicepresidente Fabio Massimo Castaldo e la sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Una memoria da conservare e affidare alle nuove generazioni, a cui “è fondamentale insegnare cosa abbia significato la tragedia delle foibe”, ha detto Castaldo. “giovani che raccolgano il testimone da chi ha visto con i propri occhi l’orrore di quei giorni”.
Anche a Strasburgo in apertura della sessione plenaria, la vicepresidente Mairead McGuinness, ha ricordato le vittime dei massacri avvenuti al confine orientale dell’Italia, chiedendo all’emiciclo un minuto di silenzio. “La difesa della democrazia e della tolleranza e il nostro impegno ai valori europei – ha detto – sono il tributo migliore alle vittime di queste tragedie”.
Nella giornata di ieri era stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo del Quirinale a inaugurare le iniziative in memoria delle vittime che oggi sono state organizzate in tutto il Paese. “Le foibe furono una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono, per superficialità o per calcolo, il dovuto rilievo – ha detto il Capo dello Stato – e questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi”.