Le posizioni “critiche” sull’euro sono almeno due: quelle di chi vuole uscire, vedi la Lega in Italia, e quelli che lo vogliono “ripensare”, vedi Sel, sempre in Italia. Forse anche Forza Italia è sua una posizione simile, anche se con un’analisi diversa, ma non si sa mai bene dove e come si posiziona quando si entra nello specifico. All’estero questi partiti hanno un sacco di fratelli. I primi sono talmente tanti (è la posizione politicamente più facile) che non si contano, dall’Olanda, al Belgio, a chi neanche ha l’euro ma per principio gli rema contro. I secondi, quelli “critici” sono molti meno, ma hanno un campione, Alexis Tsipras, leader di un partito di sinistra greco che è stato scelto dalla sinistra europea come suo leader e candidato alla presidenza della Commissione. La destra critica non ha una sua rappresentanza in questa corsa.
La questione è che in Italia, con la legge elettorale sciagurata che c’è per le europee, secondo alcuni dei sondaggi che girano, alcune posizioni che in Europa hanno la dignità di essere dibattute non avranno rappresentanza nel Parlamento europeo. I grandi partiti si tengono stretta una legge piuttosto ignobile che prevede uno sbarramento al 4%, difficile da capire quando si elegge un Parlamento che non esprime un governo e dunque non ha il problema della stabilità, ma semmai ha l’imperativo della rappresentanza. I trattati prevedono infatti che la legge elettorale nazionale sia proporzionale, ma se ci metti lo sbarramento ecco che la proporzione salta…
Tanto assurdo è lo sbarramento che anche la Germania (in verità molto spinta dalla volontà della Cdu di dare un boccata d’ossigeno ai moribondi liberali) lo scorso anno lo ha tolto, e anche i più piccoli partiti possono sperare di mandare qualcuno a Strasburgo. Certo, questo vuol dire che i grandi partiti perderanno qualche seggio, i posti quelli sono, ma il popolo tedesco sarà ampiamente rappresentato nel Parlamento europeo.
Il popolo italiano no. Forze significative, come la Lega e Sel, ma anche i radicali, che hanno sempre fatto un ottimo lavoro in Europa. Neanche il nuovo centrodestra (che però forse già non esisterà più?) o Fratelli d’Italia ci saranno. Dunque mentre Tsipras con il suo piccolo (in una visione europea a 28 paesi) partito riuscirà ad andare a Strasburgo gli italiani della sinistra non ci saranno e non parteciperemo al dialogo “critico” sull’euro.
Si può fare in tempo a togliere la soglia? Se lo si volesse lo si potrebbe fare in una settimana. Ma non conviene ai grandi partiti, e dunque la questione, pur posta da qualcuno, non viene neanche presa in considerazione. Peccato.
Lorenzo Robustelli