Bruxelles – I gasdotti e le altre infrastrutture per il gas naturale di cui l’Ue intende co-finanziare la costruzione o il completamento come “progetti di interesse comune europeo” (PCI) nel quadro di bilancio comunitario per il 2021-2027, dovranno poter essere usati anche per le fonti energetiche a basso contenuto di carbonio che sostituiranno, nel tempo, il metano, in vista dell’obiettivo della “neutralità climatica”, da raggiungere entro il 2050. Lo ha annunciato oggi a Bruxelles Tim McPhie, portavoce della Commissione europea per le Politiche sul clima e l’energia, durante il briefing quotidiano per la stampa.
Il quarto elenco di Progetti di interesse comune europeo, presentato dalla Commissione il 31 ottobre scorso, contiene 151 progetti di infrastrutture energetiche, di cui 32 riguardanti il gas (gli altri sono principalmente infrastrutture elettriche e le reti intelligenti). Secondo uno studio pubblicato dalla società di consulenza Artelys per la Fondazione europea per il Clima “la maggior parte” dei 32 progetti di gas nell’elenco PCI potrebbero essere “non necessari dal punto di vista della sicurezza dell’approvvigionamento” e rappresentare “un potenziale investimento eccessivo di decine di miliardi di euro, sostenuto da fondi pubblici europei”.
“La transizione verso la neutralità climatica sarà basata su una vasta gamma di fonti e tecnologie energetiche, e il ruolo del gas è importante come carburante di transizione; ma il sostegno del bilancio Ue sarà principalmente focalizzato sugli investimenti in soluzioni energetiche non impattanti sul clima, che includono i gas decarbonizzati come l’idrogeno”, ha spiegato McPhie.
“Quindi – ha continuato il portavoce – i gas a basso contenuto di carbonio, l’idrogeno, i biogas e i gas sintetici dovranno progressivamente sostituire il gas naturale, ed è chiaro che le infrastrutture in cui noi investiremo per il futuro dovranno poter essere utilizzate anche per queste fonti di energia”.