Bruxelles – Matteo Salvini nel gruppo dei Conservatori europei, perché no? “Certamente è un possibile alleato”, e se oggi si dovesse votare per l’ingresso della Lega nel gruppo ECR “troverebbe una maggioranza” pronta ad accoglierlo. A dirlo è Ryszard Legutko, co-presidente del gruppo dell’ECR, a margine dei lavori dell’Aula del Parlamento europeo. Filosofo, 70 anni, esponente del partito di governo Diritto e giustizia (PiS), Legutko è un uomo forte della destra europea e punto di riferimenti dei conservatori. Le sue aperture dunque hanno un peso, e bisognerà fino a che punto la Lega vorrà approfittarne.
“Non sono certo che la Lega lascerà il gruppo in cui si trova, visto che ha contribuito a fondarlo”, evidenzia il polacco rispondendo ai giornalisti. “Sarebbe comunque un’opzione interessate” per l’ECR se gli europarlamentari del Carroccio dovessero scegliere di cambiare famiglia politica. Legutko però avverte. “L’ECR non scomparirà, esiste da molto, ha una sua identità”. Il nome dunque non cambierebbe, lascia intendere il co-presidente del gruppo. Che sui programmi mostra grande flessibilità. “Non si può essere d’accordo su tutto…”.
Nell’ECR attualmente siedono i deputati europei di Fratelli d’Italia, che con la Brexit porteranno in dote al gruppo anche un europarlamentare in più. Un’eventuale ingresso della Lega nel gruppo avrebbe bisogno del voto favorevole della delegazione italiana già presente, quindi di fatto FdI ha potere di veto. Confluire nei conservatori europei per Salvini vorrebbe dire ricomporre quell’alleanza di centro-destra che ha preso corpo in Italia.