Domani prima del suo discorso in Aula il Presidente della Repubblica sarà salutato da un cerimoniale “speciale” con alzabandiera e inno nazionale. In agenda anche un seminario sull’Europa e l’incontro coi deputati italiani
Per Giorgio Napolitano tornare a Strasburgo è un po’ come tornare a casa. Da sempre fiero europeista, con un lungo passato da eurodeputato, l’attuale inquilino del Quirinale non è un ospite come tanti. Il Parlamento lo sa e forse per questo ha deciso di dedicare al Presidente della Repubblica italiana un’accoglienza speciale, diversa da quella normalmente dedicata ai capi di Stato e di governo venuti a parlare davanti all’Aula.
Napolitano, in città già da questa sera, arriverà al palazzo del Parlamento domani mattina poco dopo le undici. Diversamente da quanto normalmente avviene, non farà il suo ingresso dall’entrata protocollare, senza cerimonie. Verrà invece accompagnato nella corte interna dell’edificio dove, al suo arrivo, saranno issate la bandiera italiana e quella europea e risuoneranno l’Inno di Mameli e l’Inno alla Gioia di Beethoven. Un’accoglienza, quella che la Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari ha deciso di riservare a Napolitano, decisamente inedita che pare sia stata voluta dal Presidente Martin Schulz in persona, per sottolineare la particolare importanza che attribuisce alla visita.
Proprio Schulz sarà il primo a ricevere Napolitano per un incontro privato, prima che, a mezzogiorno in punto, la più alta carica dello Stato italiano si rechi nell’emiciclo per pronunciare il suo discorso davanti all’assemblea in seduta solenne.
Nell’agenda del Presidente a Strasburgo poi altri due appuntamenti. Nel pomeriggio di domani parteciperà al seminario organizzato dal Parlamento europeo in occasione delle celebrazioni del trentennale del “Progetto Spinelli”, il progetto costituzionale per gli Stati Uniti d’Europa che il Parlamento approvò il 14 febbraio 1984.
Mercoledì mattina, infine Napolitano incontrerà i deputati italiani di tutti i gruppi politici, prima di ripartire alla volta di Roma.