Bruxelles – E’ ormai inutile continuare a ripetere che Stati Uniti e Cina si trovano anni luce avanti rispetto all’Europa quando si parla di digitalizzazione delle imprese e dei servizi. E’ un dato di fatto. D’altro canto il vecchio continente ha pur sempre bisogno di un punto di riferimento, un faro che mostri la retta via lungo il percorso tortuoso dello sviluppo delle intelligenze artificiali. Bruxelles è convinta che il modello da seguire sia quello giapponese di Società 5.0, che mira idealmente a raggiungere una convergenza avanzata tra cyberspazio e spazio fisico. Un concetto ancora complicato da assimilare, sia per gli individui che le aziende europee. Il dibattito è stato affrontato dal Comitato Economico Sociale Europeo (EESC), che ieri ha organizzato una conferenza per tentare di rispondere ad alcune domande sul futuro digitale di un’Europa che, pare, venga lasciata sempre più indietro nel mezzo della sfida per l’adattamento alla “quarta rivoluzione industriale”, o meglio conosciuta come Industry 4.0.
“La società 5.0 è l’esempio che arriva dal Giappone. La bellezza di questo modello di società è che unisce l’integrazione all’innovazione tecnologica, è un approccio che si rivolge alla società giapponese, assieme alle sue problematiche e esigenze, in modo olistico. Questo comporta avere degli orari lavorativi più flessibili e essere più creativi”, le parole di Stefano Toffaletti, presidente del gruppo di lavoro per le Piccole e Medie Imprese (PMI) presso l’European Cyber Security Organization (ECSO), tra i protagonisti del convegno. Creatività e integrazione sono le parole chiave per affrontare a petto alto le sfide poste dalla società 5.0; caratteristiche che non sempre spiccano in Europa, al contrario della paura che, spesso, l’occidente prova di fronte all’innovazione digitale, sostiene in seguito l’italiano.
Si va dunque verso la digitalizzazione collettiva dell’economia e della società, l’Europa è pronta per vincere o solo per partecipare alla sfida? I pronostici sono positivi, l’agenda operativa dell’eletta presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen punta il tutto per tutto sull’innovazione tecnologica e la sostenibilità. Il countdown è iniziato, ci resta solo che aspettare l’effettiva entrata in carica dell’esecutivo entrante.