Nell’Eurozona a gennaio ancora un calo per l’indice dei prezzi, arrivato allo 0,7%, i disoccupati calano su base mensile, ma crescono rispetto ad un anno fa
Una scende, ed è sempre più preoccupante, l’altra è ferma, ed è ancora più preoccupante. L’inflazione nell’Eurozona a gennaio è scesa allo 0,7%, mentre la disoccupazione è sostanzialmente stabile al 12%, dice Eurostat.
A dicembre il rallentamento dell’indice dei fu dello 0,8 per cento e per gennaio ci si aspettava un leggero, salutare, aumento. Ma non c’è stato. Dunque la Banca centrale europea è di nuovo messa sotto pressione da chi teme una fase di deflazione, poiché ci si allontana sempre più da quel valore “vicino al 2% ma appena sotto” che è considerato quello più sano da molti economisti e dalla stessa Bce, perché indice di un’economia che consuma e dunque produce.
Sul fronte occupazionale molti politici hanno salutato con entusiasmo il calo di 129 mila disoccupati registrato a dicembre 2013 sul novembre precedente. E’ in effetti il primo calo significativo dopo una lunga scia di aumenti, ma è comunque una goccia nel mare dei 19 milioni e 10 mila disoccupati della zona euro, che, su base annua, sono ben 130 mila in più rispetto al dicembre del 2012, pur se si è un poco scesi dal picco di settembre scorso, quando si toccò il 12,1%.