Strasburgo – Ilham Tohti, il noto difensore dei diritti umani uiguro, ha vinto il premio Sakharov 2019. L’ha annunciato stamattina il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in plenaria. La cerimonia ufficiale per la consegna del premio avverrà il prossimo 18 dicembre a Strasburgo.
Per la sua attenzione e mobilitazione contro le miserie umane, Ilham Tohti è stato più volte insignito di riconoscimenti internazionali, non ultimo il Premio per la Libertà dell’Internazionale Liberale nel 2017 e la candidatura al Nobel per la Pace di quest’anno. Oggi aggiunge un’altra grande “medaglia” al valore dimostrato in oltre vent’anni di attivismo politico e sociale: il Premio Sakharov per la libertà di pensiero, dedicato alla memoria del fisico e dissidente sovietico Andrej Sacharov, che viene conferito ogni anno dal Parlamento europeo. Istituito nel 1988, il Premio viene assegnato agli individui o alle organizzazioni che difendono i diritti umani e le libertà fondamentali.
Tohti è un professore di Economia che da almeno due decenni sostiene in Cina i diritti della minoranza uigura, un’etnia turcofona di religione islamica stanziata soprattutto nella regione autonoma dello Xinjiang, nel nord-ovest dello Stato, dove convive insieme ai cinesi Han. Tohti ha lavorato instancabilmente per promuovere dialogo e comprensione tra le due comunità, propugnando l’attuazione di leggi sull’autonomia regionale in Cina. Negli ultimi anni il popolo uiguro è stato vittima di una repressione senza precedenti da parte del governo cinese, a causa della sua unicità in termini d’identità etnica e di convinzioni religiose. Dall’aprile del 2017 oltre un milione di uiguri innocenti sono stati detenuti arbitrariamente in una rete di campi di prigionia, costretti a disconoscere la loro identità etnica e ad abiurare al credo religioso per giurare fedeltà al governo cinese. Oltre ad essersi battuto per rendere giuridicamente cogente l’autonomia regionale in Cina, Tohti ha gestito Uyghur Online, una piattaforma online in cui si discutono questioni inerenti agli uiguri. Attraverso il sito ha duramente criticato l’esclusione della minoranza islamica dallo sviluppo della Cina, invocando il rispetto dello status degli uiguri nella società della Repubblica Popolare. Per questa sua condotta Tohti è stato accusato dallo Stato cinese di agire come “separatista” e, dopo un processo di due giorni, è stato condannato all’ergastolo nel 2014.
Il problema della sua ingiusta detenzione è stata sollevato più volte dal Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri, Federica Mogherini, e dal Parlemento europeo, che ha approvato due Risoluzioni d’urgenza sulla questione, una nell’ottobre del 2018 e l’altra ad aprile 2019. Oggi, ricordando l’impegno di Tohti per la difesa dei diritti degli uiguri, Sassoli ha dichiarato che “il Parlemento europeo ci tiene a esprimere tutto il suo sostegno verso Tohti e chiede che venga immediatamente rilasciato dalle autorità cinesi”.