Roma – Lettera per il governo italiano in arrivo, fanno sapere “dall’ufficio postale” di Palazzo Berlaymont, ormai un’amara consuetudine d’autunno, in concomitanza con il cantiere della legge di bilancio. Anche se per il momento non c’è ancora un testo definito nei dettagli, i funzionari della Commissione europea chiedono “chiarimenti” sulla bozza e su alcune voci del Quadro programmatico di bilancio, da mettere in relazione con le regole del patto di stabilità.
Nessuna novità. Negli ultimi anni dalla Direzione generale affari e economici la richiesta di spiegazioni è sempre arrivata, così come non siamo i soli ad essere richiamati. Stavolta è toccato pure alla Spagna e non è escluso che accada ad altri Paesi senza che ciò faccia notizia. Da Palazzo Chigi spiegano che ciò si inserisce in un “dialogo tranquillo e trasparente” con l’UE, senza specificare quali aspetti vengono messi sotto osservazione.
Non dovrebbero essere in discussione né l’impianto né i saldi della manovra, ma alcune coperture non abbastanza certe come i proventi dalla lotta all’evasione fiscale e il ricorso alla flessibilità richiesta (che si compone di diverse voci). Seppure l’aria è cambiata anche a Bruxelles e non spirano più forti venti rigoristi, il tema della riduzione del debito resta il tallone d’Achille come segnalato dal Fondo monetario internazionale e dall’Eurostat, che proprio oggi lo ha fissato al 134,8 % del Pil, il dato peggiore dopo la Grecia.
La risposta, che i tecnici del ministero dell’Economia stanno già preparando, arriverà entro mercoledì, anche se i dolori per il governo vanno oltre le cifre a causa della richiesta di verifica su alcuni capitoli da parte del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva. Tensioni molto acute registrate nel fine settimana e che saranno affrontate in un vertice in corso in queste ore. Il punto chiave sembra essere il contrasto all’evasione fiscale che per l’ennesima volta, e al momento di fare scelte precise, trova numerosi ostacoli e forti pressioni in dissenso.
Alla vigilia, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ribadito che la lotta al sommerso è uno dei punti cardine del programma di governo e che non si faranno passi indietro. Nonostante il pressing, è dunque difficile che si riapra il cantiere della manovra. Modifiche possibili ma “l’impianto non si cambia”, ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che smorza la tensione sulle divergenze “fisiologiche in un governo di coalizione”. Nel merito, ha precisato che “la legge di bilancio affronta la riduzione del debito”, mettendolo “su una traiettoria discendente, con obiettivi credibili e realistici”.