Bruxelles – Questa volta i sondaggi hanno avuto ragione: il partito socialista ha stravinto le elezioni in Portogallo. Gli elettori (pochi, hanno votato solo il 55 per cento) vogliono continuare l’esperienza di governo che sino ad oggi si è svolta grazie agli alleati della sinistra dei socialisti, che sostenevano il governo guidato da Antonio Costa.
“Desidero ringraziare tutti per il contributo dato alla nostra democrazia – ha detto il leader socialista appena appreso il risultato – e vi sono riconoscente per aver confermato il Partito socialista alla guida del Paese per i prossimi quattro anni”. L’esultanza è palpabile e comprensibile guardando quel 36,7% di voti conquistati dai soli socialisti, che superano di quasi 9 punti gli avversari del partito di destra Socialdemocratico (28,1%). Costa e i suoi si apprestano a occupare 106 seggi (dagli 85 che ne avevano) su 230 in parlamento, 10 in meno di quelli che gli avrebbero permesso di governare da solo. Il leader socialista dovrà dunque cercare uno o più alleati di governo, come fece nel 2015, quando prese in mano le redini del Paese accanto a due partiti di sinistra radicale (Blocco di Sinistra e Comunisti).
La coalizione nata in quell’occasione, ribattezzata geringonça, “l’accozzaglia”, ha ottenuto in questi anni risultati complessivamente positivi. L’economia è cresciuta del 3,5% pur attenendosi ai parametri del bilancio imposti da Bruxelles, la disoccupazione ha raggiunto i livelli minimi dall’inizio della crisi, andare in pensione è diventato più facile e i salari minimi sono aumentati. Questo ha accresciuto ancor più la popolarità di Costa, che oggi gode di un maggiore sostegno elettorale e, dunque, di più margini d’iniziativa politica. La coalizione del 2015 con le frange più estreme della sinistra portoghese sarà difficilmente riproposta, considerati i dissapori degli ultimi mesi. Il leader socialista aveva già annunciato di essere contrario a un’alleanza formale con spartizione d’incarichi di governo e potrebbe dunque cercare il sodalizio con uno solo dei due attuali alleati o con un altro partito più piccolo, come quello degli ambientalisti-animalisti (PAN).
“La stabilità politica è essenziale per la credibilità politica del Portogallo”, ha detto Costa, che oggi inizierà i colloqui con gli altri partiti per garantire un accordo politico che duri altri quattro anni. Nel frattempo, Bruxelles non ha tardato a fargli i complimenti per il risultato ottenuto: “Mi congratulo con il primo ministro portoghese Antonio Costa per il buon risultato”, ha scritto la leader dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, Iratxe Garcia. “I portoghesi hanno chiaramente sostenuto la politica che Costa ha attuato in questi anni. Non era semplice, perché doveva contrastare l’ondata neo-liberale di austerità che ha provocato tanti danni all’indomani della crisi. Da questa crisi lui è riuscito a uscire in modo umano”.