Il mondo è fatto di gente che racconta storie e a cui piace sentirne di nuove. Un tale assunto vale per ogni tipo di contesto, incluso il mondo del poker sportivo. Pensiamo alla parabola professionale e di gioco di un talento come quello di Daniel Negreaunu, questo campione nato a Toronto nel 1974, da genitori rumeni, capace di vincere in breve tempo qualcosa come 6 braccialetti delle World Series of Poker e ben 2 titoli di World Poker Tour, in pratica il Rafael Nadal del poker odierno, il quale ha riaffermato la sua popolarità e la capacità di vittoria con il World Series of Poker Asia Pacific, oltre che attraverso la partecipazione a eventi come il Million Dollar Challenge, il Pokerstars Big Game e altre manifestazioni di rilievo come il Poker After Dark.
Daniel Negreaunu, la carriera esemplare di un campione del poker
Nella sua longeva carriera si è guadagnato sul campo anche l’appellativo di Kid Poker, per via del fatto che ha iniziato giovanissimo a giocare a vincere nei tornei più ambiti. Piuttosto conosciuto negli ambienti del live poker di Las Vegas, è stato una presenza fissa al Casinò di Bellagio, uno dei più conosciuti e rinomati al mondo, nella Bobby’s Room, dove giocava molto spesso il Big Game, con tavoli dove i limiti erano tra i 4 e gli ottomila dollari se non superiori, senza contare i tavoli di Mixed Game. La sua carriera diventa già leggendaria nel 1997, quando fa la sua comparsa sulla scena, vincendo già tre tornei, tra cui due eventi al World Poker Finals, con una vincita complessiva di oltre 70 000 dollari. Si riconferma campione nel corso di una carriera già piuttosto longeva, fino a diventare una star di riferimento per quanto riguarda il poker internazionale e mondiale attuale. Ha battuto diversi record e primati, come quello del 2015, quando ha superato i 30 milioni di dollari vincendo in tornei dal vivo. Non a caso oggi è considerato tra i 100 migliori giocatori di poker di tutti i tempi.
Il dibattito sull’utilizzo di VPN nel poker digitale
La notizia più recente che riguarda il giocatore di Toronto riguarda un interessante dibattito che Negreanu ha acceso sul proprio account Twitter, a proposito dell’utilizzo di VPN nelle partite di poker online. Trattandosi di un campione di poker contemporaneo, anche Daniel Negreaunu, conosce bene le dinamiche che fanno parte del circuito del gioco online. Con il gioco del poker online il circuito ha conquistato un mercato sempre più ampio e variegato, in quanto ha consentito a diverse tipologie di giocatori di tentare la sorte mettendo a disposizione le loro conoscenze tecniche e la disponibilità economica. Tuttavia il gioco online del poker oggi sta cambiando anche per via dell’utilizzo che viene fatto appunto con la VPN che consente di giocare sotto copertura, e che secondo Daniel Negreaunu può considerarsi alla stregua del barare, oppure no? Per chi non lo sapesse la VPN sta per virtual private network, già più volte criticata negli ambienti del poker sportivo di un certo livello. Si tratta di reti private, a pagamento che consentono di nascondere l’identità di chi vi partecipa attivamente. La cosa peggiore però è data dal fatto che attraverso questa VPN l’utente si collega a un server in una zona geografica differente.
Un player degli Stati Uniti può quindi risultare loggato a Mexico City, piuttosto che a Buenos Aires e così via. Tutto questo è tecnicamente legale? Più o meno, no. In Italia ad esempio, giocare all’estero o proteggere la tua identità, ci si espone ai rischi del cosiddetto Multi Accounting, che di fatto è una truffa a tutti i livelli. In genere chi fa utilizzo della VPN lo fa per accedere alle rooms cinesi. Bisogna quindi ribadire come nel nostro Paese e più in generale secondo le leggi europee, tutto questo non solo è vitato, ma costituisce una truffa verso gli avversari, con rischi di multe e pene pecuniarie salatissime per chi commette questo tipo di reato.
Considerazioni finali sul poker digitale oggi
Il gioco del poker online è stato fondamentale per creare nuova attenzione a livello mediatico, di portata mondiale sul circuito live sia per quanto riguarda il Texas Hold’Em, sia per quanto concerne le altre varianti attualmente conosciute e praticate. Tuttavia la questione sollevata da un campione del calibro di Negreanu pone l’accento su una questione cruciale sul futuro del gioco interattivo, che riguarda anche la delicata questione di privacy fino a entrare maggiormente nel tecnico con il discorso relativo al VPN che abbiamo già spiegato nei paragrafi precedenti. Oltretutto il poker digitale sta attraversando, all’interno dell’offerta legata al circuito dei casinò online una fase di flessione e di trend negativo, in termini di spesa annuale e di giocatori attivi che lo praticano. Un segnale che le cose presto per il poker online potrebbero cambiare, in termini di fruizione e di gioco per come lo abbiamo conosciuto fino a questo momento.