Bruxelles – A Paolo Gentiloni la presidente eletta della Commissione europea Ursula von der Leyen vuole affidare l’importante portafoglio che ha chiamato “Economia” , nel gruppo che sarà coordinato dal vice presidente Valdis Dombrovskis, responsabile di “Economia che funzioni per le persone”. Lo ha annunciato la stessa politica tedesca sottolineando che l’ex premier italiano “ha grande esperienza”, durante una conferenza stampa a Bruxelles, nella quale ha presentato la composizione della sua Commissione, che entrerà in carica il primo novembre prossimo. Sempre parlando di Gentiloni von der Leyen ha affermato che “sappiamo bene che quella che si accinge a intraprendere in Europa è una grande missione. Per fortuna ha tutto il nostro sostegno e quello del premier Conte”.
Le competenze sono le stesse del portafoglio che ha ora Pierre Moscovici, sempre nel gruppo coordinato da Dombrovskis, anche se cambia il nome da “Affari economici” a “Economia”. Quello che von der Leyen si aspetta da Gentiloni non è tanto “l’attuazione del patto di stabilità e crescita con tutta la flessibilità prevista”, quanto la rivoluzione delle politiche fiscali europee.
Come messo nero su bianco nella lettera di incarico, a Gentiloni viene chiesto di “trovare un accordo” in sede internazionale per un tassa digitale. Si tratta di far pagare il web, i suoi giganti e tutti i suoi operatori. Non è una cosa da poco. Ancora, gli viene chiedi di “rendere realtà” il progetto per una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB), proposta che ha trovato resistenze in seno al Consiglio e che Moscovici non ha saputo chiudere nel corso del suo mandato.
C’è poi la questione della tassa sulle emissioni di CO2. Von der Leyen intende introdurre una tassa per la produzione transfrontaliera di carbonio. Dovrà lavorare a stretto contatto con Timmermans per poterla realizzare.
Von der Leyen ha parlato anche del neo ministro italiano dell’Economia, Roberto Gualtieri, sostenendo di essere “felice di vederlo ministro per l’Economia in Italia perché ne conosce le grandi competenze dimostrate in Europa”. Per la presidente eletta della Commissione Gualtieri “non è solo capace di capire i problemi, ma anche di proporre soluzioni pratiche”.
Ora la parola passa al Parlamento europeo, dove Gentiloni (dopo aver risposto a domande scritte che saranno inviate nei prossimi giorni) sarà interrogato di persona, come tocca ad ogni candidato membro dell’esecutivo comunitario, nella commissione competente, che dovrà esprimere un primo parere sulla nomina prima del voto complessivo dell’Aula su tutti i nuovi commissari.