Bruxelles – Il deputato eletto tra i conservatori Philip Lee lascia il partito e passa con i liberali. A questo punto il premier Boris Johnson non più la maggioranza ai Comuni, che era di un solo voto. Il governo non cade però automaticamente, come ovvio, ma solo in caso di sconfitta in un voto sulla fiducia.
“Questo governo conservatore sta perseguendo in modo aggressivo una Brexit dannosa – scrive Lee nella sua durissima lettera di dimissioni -. Mette a rischio inutilmente vite e mezzi di sussistenza e mette pericolosamente a rischio l’integrità del Regno Unito. Più in generale, sta minando l’economia, la democrazia e il ruolo del nostro paese nel mondo. Usa manipolazione politica, bullismo e menzogne. E sta facendo queste cose in modo deliberato e ponderato”.
Lee è parlamentare di Bracknell da quasi un decennio e i liberali lo hanno accolto con grande favore.
Ora la situazione parlamentare di Johnson diventa davvero complicata, mentre si sta accanitamente e drammaticamente discutendo in Aula una procedura legislativa per bloccare il punto centrale della sua politica: uscire dall’Unione il 31 ottobre, che ci sia o meno un accordo con Bruxelles. Questa sera potrebbe essere approvata una mozione in questo senso, e domani una legislazione.