Agosto storicamente è il mese delle ferie degli italiani. Ora le abitudini si sono diversificate ed un numero sempre più importante di persone preferisce anticipare le proprie vacanze a giugno o luglio così come posticiparle a settembre ma senza ombra di dubbio la maggioranza relativa dei nostri connazionali sceglie o è costretto a scegliere questo mese per potersi riposare. Per la prima volta nella storia repubblicana dell’Italia, nel 2019 in questo stesso mese è arrivata una sorprendente crisi di Governo. L’instabilità politica preoccupa la popolazione soprattutto per le possibili ripercussioni economiche come l’aumento dell’IVA dal 1 gennaio 2020. Quegli italiani che hanno dei risparmi da investire sono anche preoccupati per l’andamento dei mercati. E se questo fosse il momento di provare mercati esteri ma decisamente stabili come il DAX 30 di Francoforte?
Per chi non avesse mai sentito parlare di questa sigla, il Deutsche Aktienindex 30 è l’indice azionario tedesco basato sui trenta titoli a maggiore capitalizzazione tra le aziende quotate alla Borsa di Francoforte. Abbiamo infatti una cosa in comune con i tedeschi: noi come loro abbiamo scelto di posizionare le Borse in città diverse rispetto alle capitali politiche, rispettivamente Roma e Berlino.
L’indice DAX 30 è composto da aziende tedesche di primissimo piano a livello mondiale come Adidas, BMW, Continental, Henkel, Siemens e Volkswagen. Tutte sono considerate blue chips ovvero aziende reputate a rimanere redditizie in qualsiasi condizione di mercato possibile.
Ha una storia davvero singolare l’origine del DAX 30 visto che i potrebbe tranquillamente immaginare che sia stato ideato da qualche grande economista tedesco ma non è affatto così. Il DAX 30 è opera recente dell’ex direttore della testata “Börsen-Zeitung” Frank Mella ed è stato lanciato soltanto alla fine degli anni ’80.
Da quel momento ad oggi, l’indice nel suo complesso è riuscito ad aumentare nell’insieme per ben 13 volte dal valore originario: ciò significa che un investitore che ha fatto un investimento nell’oramai lontano 1988, ovvero prima della ritrovata unificazione tedesca, di media ha guadagnato il 7.5% all’anno sul capitale investito inizialmente.
Ovviamente anche il DAX 30 ha conosciuto periodi negativi nel corso della sua storia. in particolare nel 2003 dopo lo scoppio della bolla della dot economy, ovvero delle nuove aziende in ambito tecnologico mentre nell’ottobre del 2008 il DAX 30 ha potuto annoverare tra le sue fila l’azienda di maggiore valore assoluto di tutto il mondo. La ragione fu un incredibile aumento delle quotazioni delle azioni Volkswagen all’apice del processo di acquisizione del prestigioso marchio Porsche.
Gli esperti di mercato hanno potuto appurare una certa somiglianza tra quello che è l’andamento del DAX 30 e l’indice Standard & Poor 500 composto dalle principali aziende statunitensi quotate segno che, se pur lo scacchiere internazionale sia profondamente mutato negli ultimi 20 anni, i destini degli USA e della locomotiva economica d’Europa sono ancora profondamente legati così come accade dalla fine del secondo conflitto bellico mondiale.
Se siete interessati ad operare su questo mercato, vi segnaliamo gli orari esatti. La Borsa tedesca di Francoforte dove vengono quotati i titoli del DAX 30 apre alle 7 del mattino e chiude alle 15.35 del pomeriggio ed è chiusa soltanto, oltre ovviamente tutti i sabati e le domeniche, per 6 giorni all’anno e più esattamente il 1 Gennaio, il Venerdì Santo, a Pasqua, il Primo Maggio, a Natale e Santo Stefano.