Bruxelles – Non più solo Italia, Grecia e Malta. Adesso alla lista dei Paesi sofferenti per le pressioni migratorie si aggiunge anche Cipro. Il piccolo Stato membro, meno di un milione di abitanti, ha inviato alla Commissione europea una lettera in cui chiede di trovare una soluzione alla situazione sulla parte sud dell’isola, dove si ammassano tanti, troppi richiedenti asilo per le capacità di accoglienza e gestione del Paese.
Il governo di Nicosia chiede aiuto perché altri Stati membri si facciano carico di cinquemila richiedenti asilo. Cipro, che finora ha cercato di farsi carico da sola della situazione, sembra aver perso il controllo della situazione. Già prima dell’invio della lettera a Bruxelles il ministro degli Interni cipriota, Constantinos Petrides, aveva ricordato la particolarità dell’isola, divisa in due con un nord a trazione turca e una posizione geografica che la vede più vicina al Medio oriente che all’Europa
“Questa è davvero un’anomalia unica”, ha ricordato Petrides. “Siamo un paese dell’Unione Europea che non può controllare i propri confini settentrionali e l’agenzia di guardia costiera Frontex non può pattugliare come in altri Paesi, quindi non possiamo adottare le misure prese da altri Paesi”. Da qui la necessità di rivolgersi a Bruxelles, con la Commissione europea che conferma di aver ricevuto la lettera da Nicosia e che adesso cercare di capire cosa fare e come farlo.
Non sarà facile, vista la solita tendenza dei governi nazionali dell’UE a muoversi con poca convinzione e in ordine sparso sulla questione dei flussi e la ripartizione dei richiedenti asilo. Anche perché sul tavolo ci sono già le richieste di Italia e Malta di alleggerire le pressioni migratorie. Già adesso il governo Conte ha chiesto che l’Europa si faccia carico dei migranti sbarcati su suolo italiano, e la presidente della Commissione europea che si installerà l’1 novembre, Ursula von der Leyen, ha assunto impegni con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per tentare di risolvere una volta per tutte la questione dell’immigrazione.
Ora anche Cipro preme per soluzioni europee. “In assenza di una soluzione permanente a livello europeo, chiediamo ufficialmente una ridistribuzione più effettiva delle persone”, dice lo stesso ministro Petrides. Dal governo di centrodestra, legato alla famiglia politica europea del PPE, arriva dunque una richiesta ai colleghi popolari europei di una risposta europea ad un problema troppo europeo per essere gestito dalla sola Cipro. Le stesse richieste dell’Italia.