Roma – La nave della Guardia costiera “Gregoretti” è attraccata nella notte al porto militare di Augusta dopo essere rimasta in stand by per due giorni nella rada di Catania. Con l’eccezione di una donna incinta che con la sua famiglia è sbarcata dopo un consulto medico, tutti gli altri 131 migranti restano a bordo. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha ribadito la decisione del governo italiano di non concedere lo sbarco fino a quando l’Unione europea “non darà indicazioni precise sul ricollocamento dei migranti tra i Paesi membri”.
La richiesta di Palazzo Chigi a Bruxelles di fatto è la stessa che il ministro dell’interno Matteo Salvini ha negato mettendosi di traverso “all’accordo dei 14” messo a punto a Parigi pochi giorni in cui era previsto un meccanismo di distribuzione automatico. Si tratta di un primo superamento del regolamento di Dublino.
Nessun obbligo ma distribuzione e accoglienza da parte degli Stati che aderiscono all’intesa, fatto salvo lo sbarco nel “porto sicuro più vicino”. Un punto sul quale il ministro dell’Interno ha messo il veto assoluto, attaccando duramente la Francia (“non prendiamo ordini da loro, i nostri porti restano chiusi”), mentre ora si trova a nuovamente a chiedere solidarietà ai partner dell’UE.
Intanto, il caso del naufragio al largo della Libia di venerdì è stato citato anche in occasione del consueto briefing dell’Ue a Bruxelles. “Stiamo seguendo da molto vicino, per la Commissione è un terribile promemoria dei rischi di chi affronta questo viaggio molto pericoloso verso l’Europa. Ogni vita persa è troppo” ha detto la portavoce dell’esecutivo comunitario Natasha Bertaud. “Continueremo gli sforzi per evitare nuove tragedie” ricordando poi che “accordi prevedibili sulla redistribuzione dei migranti dopo lo sbarco, restano urgenti e necessari”.