Capito che la procedura per debito eccessivo avviata da Bruxelles è una cosa seria, e che probabilmente nessun governo intende sacrificarsi per difendere la posizione italiana, ecco che durante il Consiglio europeo dagli uomini di Palazzo Chigi viene raccontata una “preoccupazione” nella delegazione italiana: che la Commissione intenda andare avanti nella procedura senza ripensamenti essendo a “fine mandato” e dunque “non avendo nulla da perdere”. Il tentativo è di ribaltare l’interpretazione della situazione fatta da Matteo Salvini, che da giorni va ripetendo che questa procedura sul debito non è da prendere sul serio perché nasce in una Commissione che tra pochi mesi lascerà il campo a una nuova che, lascia intendere il vice premier, farà cadere le accuse.
Il problema è, evidentemente, la procedura che sta marciando e si usano interpretazioni ugualmente offensive per la funzione e la serietà del lavoro della Commissione europea per mandarsi messaggi tra alleati.
Palazzo Chigi anziché far trapelare opinioni soggettive sui motivi che guidano il lavoro della Commissione potrebbe con molta semplicità e rispetto della realtà dire che la procedura è una cosa seria, che sta andando avanti, che la totalità dei governi sino ad ora si è espressa contro l’Italia e che dunque non è il caso di sminuire la gravità della situazione, come invece tenta di fare Salvini.
Ma nessuno dei due alleati di governo riesce ad affermare qualcosa senza letteralmente buttarla in caciara, confondendo i cittadini e dare, comunque, un’interpretazione negativa sul lavoro della Commissione, che, sempre, agli occhi di Lega e M5S, è colpevole, a prescindere dal fatto che chi non rispetta le regole sia l’Italia.