Bruxelles – Non solo commercio. Lo scontro Unione europea-Stati Uniti si ripropone sulle questioni di politica economica. Il presidente USA Donald Trump è intervenuto nel merito delle decisioni della Banca centrale europea di riattivare misure di stimolo, criticandolo con l’accusa di manipolare il cambio tra euro e dollaro. Il presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, fa quadrato attorno alla BCE e risponde per le rime al leader americano. “E’ ingiusto attaccare l’indipendenza delle banche centrali”, dice Juncker dal podio di Sintra (Portogallo), dove si trova per partecipare alla conferenza sui 20 anni dell’unione economica e monetaria.
Juncker tesse quindi le lodi del presidente della BCE, Mario Draghi, e del suo operato. Con le sue politiche accomodanti e di stimolo portate avanti in questi anni “siamo stati salvati da notti insonni”, evitando il peggio. Il lussemburghese plaude al rapporto di collaborazione che si è creato fra esecutivo comunitario ed Eurotower nel corso degli anni, in particolare quelli del mandato di Draghi (2011-2019), e invita gli Stati membri a lavorare allo stesso modo. “La BCE non può fare tutto da sola”, spetta quindi ai governi fare le riforme che servono. Un principio ripetuto più volte in questi anni dallo stesso Draghi. Esattamente come Draghi, anche Juncker invita quindi a “completare l’architettura dell’Unione europea”, attraverso l’istituzione di uno schema comune di garanzia dei depositi, e un bilancio comune dell’Eurozona.