Roma – Il ministro e il cantautore, il paroliere e la dirigente europea. Tutti insieme per raccontare l’edizione 2019 della Festa della Musica, suoni canti e balli nel solstizio d’estate in tutta Italia e non solo. Già, perché l’evento nasce nel 1985 grazie all’intuizione dell’ex ministro della cultura francese, Jack Lang, e da ormai 25 anni le strade di tantissime città europee il 21 giugno sono invase da musicisti e cantanti, bande e cori di ogni tipo.
L’Italia ha presentato il suo cartellone che ogni anno ha numeri sempre più grandi: 45 mila eventi, 8.500 artisti, oltre 600 centri coinvolti. Con il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, la capo rappresentanza dell’Ue in Italia Beatrice Covassi, il paroliere e presidente della SIAE Giulio Rapetti Mogol e il testimonial Roberto Vecchioni. Il cantautore, con l’Orchestra di Piazza Vittorio si esibirà al concerto clou della giornata a Matera, città europea della Cultura 2019.
“Una cornice perfetta” dice Covassi che mette in luce l’impegno dell’Europa che “non è sempre grigia matrigna ma molto di più e come in questo caso rappresenta l’unità di valori e cultura che precede l’Istituzione”. UE che accompagna i Paesi membri con investimenti nel patrimonio immateriale e non solo “come è avvenuto per il restauro della Cattedrale della Città dei sassi, tornata a splendere dopo dieci anni grazie ai finanziamenti dell’Unione”.
“Musica fuori centro” è il motto scelto per questa edizione, che dà un senso preciso al percorso scelto sotto la regia del ministero della cultura. “Musica che in questa occasione fa il percorso opposto” dice il ministro Alberto Bonisoli, “va a trovare le persone, costruisce ponti tra chi suona e ascolta, senza barriere”.
Una festa di tutti “perché la musica è la più alta espressione dell’umanità” ha ricordato Roberto Vecchioni, “abbiamo cominciato a cantare migliaia di anni fa, il suono in tutte le sue sfumature è la forza che ci anima continuamente e in ogni luogo, offrendoci emozioni continue e dandoci un senso grandioso e universale”.
Un’organizzazione molto complessa, un lavoro che dura un anno intero, “anche questa volta riusciamo a mettere insieme ancora più iniziative, cresciamo con eventi sempre più diffusi”, ha detto il presidente dell’associazione Marco Staccioli che sottolinea come la maggior parte dei centri toccati dai concerti, sia tra i 5 mila e 20 mila abitanti, luoghi poco battuti dai tradizionali circuiti musicali. “È un sistema armonico di eventi – ha aggiunto – che traccia percorsi e stazioni e che grazie alla musica come potente catalizzatore lega città e territorio in una miscela di sperimentazioni in scenari straordinari”.
Il 21 giugno le note della festa arriveranno ovunque, si suonerà non solo nelle piazze ma anche nei parchi e giardini, nei palazzi storici, in luoghi simbolo della cultura dal Colosseo, alla Valle dei templi di Agrigento, alla Reggia di Caserta e in moltissimi musei. Strumenti di ogni genere, cori e bande entreranno nei licei musicali, negli aeroporti, negli atenei. Iniziative speciali sono state predisposte in case di reclusione, ospedali e in decine di siti particolari.
Un enorme concerto che abbraccerà l’Italia, l’Europa e il mondo con trenta eventi che superano i confini nazionali. Con la collaborazione del ministero degli Esteri che ha coinvolto le ambasciate e gli Istituti di Cultura, la festa viaggerà da Amsterdam a Giacarta, da San Francisco a Buenos Aires e Santo Domingo e molti altri Paesi. Tutti gli eventi e gli appuntamenti sono consultabili su http://www.festadella musica.beniculturali.it