Bruxelles – L’Italia è “scomparsa” dal gruppo parlamentare dei popolari europei (PPE). Non c’è nessun vice-capogruppo di nazionalità italiana tra i dieci nomi eletti per riorganizzare la famiglia del centro-destra europeo dopo le elezioni UE del 26 maggio scorso e gettare le basi per la prossima legislatura europea, al via il 2 luglio.
Il PPE conferma il tedesco Manfred Weber alla guida dei popolari in Parlamento europeo, a cui affianca i nuovi vice. I nomi sono i seguenti: Dubravka Šuica (Crozia), Esteban Gonzalez Pons (Spagna), Ewa Kopacz (Polonia), Siegfried Muresans (Romania), Mairead McGuinness (Irlanda), Esther de Lange (Paesi Bassi), Arnaud Danjean (Francia), Andrey Kovatchev (Bulgaria), Evangelos Meimarakis (Grecia), Paulo Rangel (Portogallo).
Ci sono tutti, ma non l’Italia. Per la prima da quando Forza Italia è entrata ufficialmente in pianta stabile all’interno del Partito popolare europeo, nel 1999, il Partito di Silvio Berlusconi non ha la vicepresidenza del gruppo a Bruxelles e Strasburgo. Il risultato storico ma per nulla positivo si spiega con la pessima performance elettorale di FI, per la prima volta nella storia con un consenso elettorale a una cifra. E’ il partito che ha tenuto meno di tutti, tra i vari membri del PPE.
In base alle regole di ripartizione dei seggi, a Forza Italia spetta una posizione di rilievo importante, e una soltanto. Da qui la decisione della delegazione italiana di ritirare la candidatura alla vicepresidenza di gruppo per tenersi aperta la strada per un incarico di maggior peso, come la presidenza di una commissione parlamentare o un vicepresidente del Parlamento.